Il cambio USD/JPY aspetta le decisioni sui tassi di interesse della Federal Reserve e della Banca del Giappone per capire se proseguire il trend in discesa o invertire la rotta e salire. Ecco i parametri che ci aiuteranno a valutare la traiettoria.
I trader del dollaro e dello yen devono affrontare una considerevole incertezza. Devono individuare una serie di dinamiche di mercato, che si sovrappongono e spesso si contraddicono l’una con l’altra. Wall Street si aspetta che la Fed tagli i tassi di 25 punti base adesso e di altri 25 entro la fine dell’anno, nel tentativo di contrastare il rallentamento economico globale, i timori di una recessione e lo scontro commerciale.
A prima vista, dei tassi più bassi ridurrebbero il rendimento del dollaro, il che a sua volta dovrebbe spingere giù il prezzo. D’altra parte, il fatto che il taglio sia ampiamente previsto potrebbe significare che la mossa è già messa in conto. E che dire del tasso del dollaro rispetto ai tassi delle altre valute? I tassi USA, perlomeno, non sono in territorio negativo.
Al contrario, sebbene il tasso del dollaro sia più alto di quello del Giappone, con la BoJ che dovrebbe trattenersi, le prospettive di tassi del dollaro più bassi pongono il biglietto verde in slancio ribassista rispetto allo yen. D’altro canto, in generale la domanda di Buoni del Tesoro è aumentata a livello globale come ultimo rifugio, oltre che perché offrono un rendimento migliore rispetto alle controparti.
Per via di questo confuso vortice di venti a favore e venti contrari, i trader si stanno mantenendo neutrali al confine tra la ripresa del trend ribassista dollaro/yen e la sua inversione di rotta.
Il cambio dollaro-yen ha lievemente superato l’apice del canale discendente da fine marzo, ponendo la linea di trend rialzista su breve termine dai minimi di agosto contro il canale discendente da marzo.
Il prezzo sta rispettando il massimo della shooting star di ieri - un segnale ribassista - che ha trovato supporto sopra la DMA su 100, un segnale rialzista. Di conseguenza, se il prezzo chiuderà sopra la shooting star, le probabilità di un continuo trend rialzista su breve termine aumenteranno, fino a quando non testerà la media mobile su 200 sopra 109.
Se, tuttavia, il prezzo dovesse chiudere sotto il minimo del 16 settembre di 107,48, ancora all’interno del canale discendente, aumenterebbero le probabilità di un continuo trend ribassista, fino a quando il prezzo non testerà la DMA su 50 sopra 107.
Mentre noi usiamo il range di 107,48-108,36 come indicatore del trend a breve termine, i trader potrebbero usarlo come range di trading.
Strategie di trading
I trader conservatori dovrebbero aspettare con una posizione long che il prezzo superi la DMA su 200, dimostrando supporto dopo un calo, o attendere con una posizione short che il cambio scenda sotto la DMA su 50, dimostrando una resistenza dopo un tentativo di impennata.
I trader moderati dovrebbero aspettare un breakout del range, preferibilmente in chiusura.
I trader aggressivi potrebbero scambiare nel range e, considerato che il prezzo è vicino all’apice, possono approfittare di una posizione di rischio minore dal punto di vista del rischio-ricompensa.
Esempio di trading - trading nel range: entrata short
Entrata: 108,25
- Stop-Loss: 108,40, cifra tonda sopra il massimo della shooting star di ieri
Rischio: 15 punti
Obiettivo: 107,80 dollari, sopra il prezzo di apertura di lunedì
Ricompensa: 45 punti
Rapporto di rischio-ricompensa: 1:3