Gentili lettori di Investing.com,
Gli eventi salienti che hanno caratterizzato la scorsa settimana sui mercati finanziari sono riconducibili ai seguenti elementi:
1) La fiducia che gli operatori di mercato (e non solo!) ripongono nelle capacità di Donald Trump di attuare le ambiziose promesse elettorali (riforma fiscale ed un incremento della spesa pubblica in infrastrutture) è ai minimi storici. Il neo presidente dopo 100 giorni alla Casa Bianca è ancora alle prese con l'approvazione della riforma sanitaria, e difficilmente, nonostante il Congresso sia a maggioranza repubblicana, riuscirà a superare l'ostruzionismo della sua stessa fazione. In sostanza, eccezion fatta per la vendita di armi all'Arabia Saudita, Trump non ha concluso nulla e, fortunatamente, le minacce di interventi protezionistici in ambito commerciale sinora non hanno prodotto effetti dannosi. Il dollaro americano è la vittima principale, in calo del 12% sull'euro da inizio anno. INEFFICACE E CON LE MANI LEGATE
2) Le principali economie sviluppate, nonostante i sempre più evidenti segnali di ripresa dell'attività manifatturiera e dei servizi, sono prive di inflazione; il presidente della BCE Mario Draghi ha affermato che si tratta solo di una fase temporanea in cui l'inflazione è lontana dal target del 2% annuo ma che al tempo stesso i rischi di deflazione sono scomparsi; per il momento l'euro si è notevolmente rafforzato su tutte le controparti commerciali e, notoriamente, una valuta forte "in termini relativi" riduce l'inflazione (es: io impresa pago meno i prodotti semilavorati o finiti che siano e li rivendo a prezzi inferiori...creo deflazione). CONTRADDITTORIO
3) Il prezzo del petrolio ed in questo caso del Future Petrolio Brent, dopo aver sfondato la soglia psicologica dei 50$ al barile grazie anche all'evidenza di un persistente calo delle scorte strategiche da parte delle imprese americane, è di nuovo sprofondato a 48$ dopo la divulgazione di "misteriosi" report circa un probabile incremento della produzione da parte dell'OPEC nel mese di Luglio nonostante l'accordo sui tagli di Aprile. Oggi 24/7/17 è in programma un incontro a San Pietroburgo tra i principali produttori OPEC e NON-OPEC per valutare l'implementazione dell'accordo e lo stato attuale del mercato del greggio. VOCI INCONTROLLATE FALSE E MANIPOLATRICI DEL MERCATO.
4) La divulgazione dei dati trimestrali delle Big Companies USA sta procedendo per ora con risultati migliori delle attese. In ambito bancario bene JPMorgan Chase & Co (NYSE:JPM) male Goldman Sachs Group Inc (NYSE:GS), bene Microsoft (NASDAQ:MSFT) (che ricava sempre più dal Cloud Computing) e Netflix Inc (NASDAQ:NFLX). Male General Electric (NYSE:GE). In settimana attesa per i risultati di Amazon (NASDAQ:AMZN) e Google (NASDAQ:GOOGL). ASTICELLA SEMPRE PIU' ALTA...QUALCUNO NON RIUSCIRA' A SALTARE COSI' IN ALTO?