Non muta lo scenario grafico di UBI Banca(MI:UBI) (MI:UBI) (si attende la prossima settimana per stabilire la giusta direzione), il titolo bancario si conferma all’interno dell’intervallo compreso tra 2.32 e 2.43 euro, in attesa di una ripresa di mercato con alti volumi. Il superamento di quota 2.90 euro creerebbe i presupposti per un allungo verso area 3.20 euro (2° target area 3.52 euro).
Scenari opposti si presenterebbero invece a seguito di discese sotto i 2.23 euro (in chiusura di seduta), evento che anticiperebbe quota 2.16 e successivamente, con quest’ultima violazione, area 2.0 euro.
La scorsa settimana Barclays (LON:BARC) ha ridotto il target di Ubi Banca a 3,4 da 3,54 euro e ha confermato il rating “equalweight”.
Gli esperti hanno abbassato le stime sull’utile del 2016 e le previsioni sul 2017-2018 rispettivamente del 2% e del 3%.
Ubi Bca ha archiviato il 2° trimestre con una perdita netta di 829 milioni di euro, in forte peggioramento rispetto all’analogo periodo 2015.
Credit Suisse ha tagliato il rating a “neutral” da “outperform” e il target a 2,7 da 3,5 euro; mentre Kepler Cheuvreux ha ridotto il target da 3,5 a 3 euro ma ha confermato il rating “buy”.
Il titolo in 6 mesi ha ceduto il 21%, il 67% in 12 mesi, il 35% in 3 anni ed il 12% in 5 (dal 2003 ad oggi -80%).
Medie mobili esponenziali:
il prezzo è collocato al di sotto di Ema20, quest’ultima è inferiore a Ema50; entrambe sono inferiori alla media mobile di periodo 200 (SMA). Secondo questa teoria è in atto l’orientamento più ribassista possibile.