Rapporto sul lavoro USA in primo piano

Pubblicato 01.09.2017, 13:53

Le spese e i redditi personali sono risultati grossomodo in linea con le attese, anche se le prime sono calate un po’, quindi i consumi personali potrebbero continuare a migliorare nel terzo trimestre.

Inoltre, il dato sulle spese personali di giugno è stato rivisto al rialzo, da un rilevamento piatto al +0,2% m/m.

Gli investitori farebbero comunque bene a restare prudenti sulle prospettive, perché l’uragano Harvey peserà sicuramente su questi indici nei mesi a venire.

Sul fronte dell’inflazione, l’indice preferito dalla Fed ha rispettato le attese: a luglio, l’indice PCE core si è attestato all’1,4% a/a a, in calo rispetto all’1,5% del mese precedente.

Questi dati fiacchi sono un cattivo presagio per il processo di normalizzazione della politica monetaria della Fed.

Ultimamente, però, l’economia ha acquisito slancio, che prima o poi dovrebbe tradursi in un recupero dei prezzi al consumo.

Il rapporto sul lavoro di agosto, che sarà pubblicato nelle prossime ore, sarà cruciale per ristabilire la fiducia nelle aspettative d’inflazione.

Molto probabilmente un dato solido sulle retribuzioni orarie medie farà piacere agli investitori, perché dovrebbe contribuire a far aumentare l’inflazione, giacché i lavoratori USA avrebbero maggior reddito disponibile.

Le retribuzioni dovrebbero crescere del 2,6% a/a ad agosto, in rialzo rispetto al 2,5% del mese precedente.

Dopo essersi attestato a 209 mila unità a luglio, il dato NFP dovrebbe mostrare un aumento di 180 mila posti di lavoro.

Rimaniamo cauti rispetto ai dati di agosto, perché hanno dimostrato di essere soggetti a forti distorsioni statistiche.

Ecco perché gli investitori molto probabilmente ignoreranno i dati NFP per concentrarsi sulle cifre relative alle retribuzioni.

Ieri l’EUR/USD è rimbalzato sul finire della seduta europea, dopo aver ceduto fino al 2% negli ultimi tre giorni.

La prossima settimana ci sarà la riunione della BCE, quindi gli investitori rimangono in attesa e intanto cercano di capire se Draghi farà un passo indietro sull’onda del rafforzamento della moneta unica.

Continuiamo a credere che Draghi deluderà le attese e che Yellen annuncerà l’inizio del programma di liquidazione degli attivi di bilancio.

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