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Un'analisi su BREXIT e petrolio

Pubblicato 28.06.2016, 12:35
SPMI
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Vi proponiamo in questo breve articolo un riassunto dei punti salienti affrontati dal nostro Premium Trader Corrado Rondelli nel suo intervento in podcast sulla piattaforma Spreaker.

Innanzi tutto un approfondimento lo merita il post BREXIT. L’esito del referendum ha confermato ancora una volta una delle frasi sagge del trading. Quando tutti si aspettano che una cosa accada, puntualmente non si verifica. Tutti si aspettavano il remain: il giorno prima i mercati ci avevano scommesso e invece è successo il contrario come avevo anticipato nella mia intervista su ClassCNBC quando avevo suggerito di restare fuori dal mercato fino al giorno dopo la consultazione e soprattutto non prendere posizioni overnight. A mio avviso avevo ragione visto quanto successo venerdì scorso.

Passiamo direttamente al mio cavallo di battaglia: il petrolio. Come possiamo vedere dal doppio minimo di 26 dollari è partita questa trendline rialzista che è stata bucata settimana scorsa, ma fortunatamente recuperata. Il BREXIT ha pesato ed è stata nuovamente rotta nuovamente al ribasso.

Vediamo che sia quando è stata bucata settimana scorsa che venerdì, questo ribasso è stato respinto dalla Ema 50 periodi quindi resta da tenere monitorata per la settimana che viene. Vediamo ora la Kumo, la mia amata nuvola dell'indicatore Ichimoku: sia la linea in alto che quella in basso in questo momento si sono appiattite.

Questo significa che potremmo essere di fronte a un periodo di stagnazione diciamo tra i 46 e i 49,50 dollari. Come avevo scritto nello scorso articolo, credo che ci possa essere un periodo di lateralizzazione in questo frangente: l'importante è non andare sotto la nuvola ossia non rompere area i 44 dollari per mantenere una view positiva e mantenere l'idea che il petrolio possa arrivare a 60 dollari entro fine anno. Posso consigliare acquisti solo ed esclusivamente dopo un ritorno sopra questa trendline. Attualmente preferisco rimanere flat e aspettare di vedere cosa succede.

Passiamo poi al nostro indice al quale volevo dedicare un piccolo approfondimento proprio a seguito di quanto successo venerdì.

Possiamo vedere un candelone rosso: siamo arrivati a un minimo che potrebbe presto trasformarsi in doppio minimo, anche se è presto per fare affermazioni di questo genere in quanto non sappiamo se la fase di panico sia finita oppure no. Nella maggior parte dei casi, le grandi discese come quella che è cominciata a gennaio 2016 terminano con un periodo di panic selling che in questo caso può essere associato a quanto successo sui mercati venerdì scorso.

Quanto appena descritto non è una regola fissa ma supportata da dati storici.

Cerchiamo ora di capire dove andrà il mercato perché dopo una scossa di terremoto ci saranno sicuramente delle piccole scosse di assestamento.

Dopo il grande panico ci sarà probabilmente qualche settimana di assestamento ma, a mio avviso, potremmo essere di fronte alla fine di questa grande discesa, dati macroeconomici permettendo.

Per ultimo, volevo parlare delle occasioni. I titoli in questo momento a prezzi di sconto sono molti, ma consiglio di rimanere ancora per un momento alla finestra a guardare cosa succede prima di entrare, rischiando poi di rimanere con il cerino in mano.

L'unico titolo che posso suggerire è Saipem (MI:SPMI) in quanto negli ultimi periodi, ogni qualvolta arriva in area 0 35, viene respinto con uno slancio verso area 0,40.

Quindi a mio avviso si potrebbe tentare, mercato permettendo, un acquisto in area 0,3620 ossia la chiusura di venerdì con uno stop loss poco oneroso quindi sotto area 0,35 in chiusura e un take profit in area 0,40.

Buon Trading a tutti

Grafico Petrolio

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