Rassegna giornaliera sul mercato forex, 15 aprile 2020
Analisi realizzata alla chiusura del mercato statunitense a cura di Kathy Lien, Direttrice di FX Strategy per BK Asset Management.
I dati economici rilasciati questo mercoledì negli USA sono stati tremendi. Le vendite al dettaglio sono crollate dell’8,7%, il maggiore calo mensile mai registrato. Il sondaggio manifatturiero sull’Empire state ha mostrato un minimo record di -78,2, ma, a differenza delle vendite al dettaglio, decisamente peggiori del previsto, le previsioni per questo dato erano di -35. La produzione industriale è crollata del 5,4%, decisamente più di quanto previsto. Il Beige Book è stato assolutamente pessimista in quanto la Federal Reserve ha evidenziato una brusca contrazione dell’economia nelle ultime settimane. I dati hanno mostrato un calo dell’occupazione in molti distretti della Fed, mentre la totalità dei distretti ha riportato delle previsioni incerte. Tuttavia, il biglietto verde ha chiuso la giornata in salita contro la maggior parte delle valute. Tra il tonfo dei titoli azionari e il crollo dei rendimenti dei Titoli del Tesoro, c’è solo una spiegazione per questa vorace richiesta di dollari USA, vale a dire l’avversione al rischio.
I dati statunitensi sono stati tremendi, ma il biglietto verde ha assunto il ruolo di valuta rifugio nella prima metà della seduta newyorkese. Con le valute, è sempre una questione di crescita relativa – le previsioni di un paese contro quelle di un altro. I nuovi focolai in Europa e Asia indicano che il virus non è stato ben gestito su scala mondiale. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, non è chiaro se i pazienti guariti possano riammalarsi. Almeno, proseguirà il lockdown in Australia, Nuova Zelanda e Germania. L’euro è sceso più dell’1% oggi dopo che la Spagna, che aveva riportato un rallentamento dei nuovi casi, ha visto un’inversione del trend con i nuovi casi al massimo di sei giorni. Questa settimana la Germania prolungherà le misure di distanziamento sociale oltre la scadenza del 19 aprile. Nel Regno Unito sono morte altre 761 persone e la Scozia e il Galles hanno registrato l’aumento maggiore dei decessi.
Anche se in alcuni paesi o stati l’attività economica ripartirà scaglionata da metà maggio, le frontiere resteranno chiuse e le regole di distanziamento sociale potrebbero continuare fino a fine anno. Ciò vuol dire che gli utili resteranno deboli anche nel secondo e nel terzo trimestre. Tutto ciò potrebbe pesare sugli USA ma forse ancor di più sul resto del mondo, in quanto senza una ripresa USA non ci sarà una ripresa globale, e questo spiega perché il biglietto verde attragga investitori anche se i dati sono deboli. Il sondaggio della Fed di Philadelphia, in agenda per giovedì, sarà molto probabilmente sconfortante come l’indice Empire State; inoltre gli investitori si aspettano cali a doppia cifra per i nuovi cantieri e per le concessioni edilizie, specialmente dopo che l’indice NAHB ha toccato il minimo storico di 30 ad aprile.
La Banca del Canada ha lasciato invariati i tassi di interesse e il programma di acquisti e la cosa non ci ha sorpresi, viste le misure aggressive prese a marzo. Tuttavia, la banca ha presentato delle nuove operazioni sul mercato valutario, tra cui un nuovo programma di acquisti di bond corporate e provinciali. La banca centrale ha rivisto significativamente al ribasso le stime sul PIL. Si prevede un del PIL dell’1-3% inferiore nel 1° trimestre e del 15-30% nel secondo trimestre. C’è molta incertezza sulla tempistica della ripresa e il calo dell’economia atteso nel breve termine sarà il più forte mai registrato. Queste previsioni chiaramente ribassiste hanno mandato il cambio USD/CAD sopra 1,4100. Purtroppo, il cambio non è riuscito a salire oltre dopo che il Governatore della BoC Stephen Poloz ha dichiarato che lo 0,25% è il minore tasso possibile e che non c’è bisogno di avviare un programma di QE con l’economia in lockdown.
Per la notte tra mercoledì e giovedì sono attesi i dati sull’occupazione australiana. Il dollaro australiano e quelloneozelandese hanno registrato le performance peggiori di mercoledì. I dati sono stati deboli: la fiducia dei consumatori australiani è crollata e sono scese le vendite di case a marzo. Si prevede un calo dell’occupazione e un aumento dell’indice di disoccupazione al massimo di quasi due anni. Detto ciò, la previsione di un calo di 30.000 posti di lavoro non è così bassa in quanto la componente relativa all’occupazione degli indici PMI manifatturiero e terziario è migliorata a marzo.