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Il dollaro USA crolla nei timori per i dati NFP; attesa per la BoE

Pubblicato 06.08.2020, 08:01
Aggiornato 09.07.2023, 12:31
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Rassegna giornaliera sul mercato forex, 5 agosto 2020

Analisi realizzata alla chiusura del mercato statunitense a cura di Kathy Lien, Direttrice di FX Strategy per BK Asset Management.

Il dollaro USA è sceso contro tutte le principali controparti questo mercoledì, un segnale che indica la preoccupazione dei trader sui dati di venerdì relativi all’occupazione non agricola. I dati ADP hanno riportato un aumento significativamente minore del previsto a luglio (167.000 contro 2,3 milioni previsti) e la componente relativa all’occupazione dell’ISM non-manifatturiero è crollata a 42,1 da 43,1: due segnali di indebolimento nella ripresa del mercato del lavoro. Tuttavia, dopo l’impennata delle azioni e l’aumento di oltre il 7% del rendimento dei decennali, le previsioni non sono tutte così cupe. Gli investitori dovrebbero preoccuparsi della possibilità di dati NFP deludenti, ma tenere anche in considerazione che i nuovi contagi stanno scendendo negli USA e i dialoghi sullo stimolo stanno andando nella giusta direzione. Ci si aspettano aggiornamenti positivi dal Congresso nelle prossime settimane, e quando si troverà l’accordo, a patto che sia accettabile, prevediamo un rally di sollievo che possa far salire titoli, rendimenti e dollaro. Gli investitori non potranno ignorare un eventuale report NFP debole questo venerdì, ma l’impatto sui mercati finanziari sarà breve.

Oltre all’occupazione non agricola, questa settimana gli altri eventi importanti saranno l’annuncio di politica monetaria della Banca d’Inghilterra ed il report trimestrale sull’inflazione. Come per la Reserve Bank of Australia, anche per la BoE prevediamo la decisione di lasciare la politica invariata.  La tabella seguente mostra un miglioramento generale dell’economia britannica dall’ultimo vertice. Da allora i nuovi contagi nel Regno Unito sono stati relativamente contenuti, ma lunedì il paese ha riportato il secondo maggiore aumento di casi di COVID-19 da giugno. Tuttavia, la curva è relativamente bassa per ora e rispetto agli USA la situazione è assolutamente diversa. Il resto del mondo sta recuperando lentamente, ma le incertezze attuali non aiutano la banca centrale a fare delle previsioni. A giugno la banca è stata meno cauta, ma una ripresa a V sembra molto lontana, soprattutto considerati gli scarsi progressi nei dialoghi UE-GB. Se la banca centrale dovesse essere meno ottimista e dovesse abbassare le previsioni, il cambio GBP/USD scenderà verso l’1,30. Se le previsioni sulla crescita resteranno invariate, la sterlina potrebbe continuare a salire.

L’euro e la sterlina sono saliti nonostante gli indici PMI. Le revisioni al ribasso sul settore terziario in Germania e in Francia sono state compensate dalla revisione al rialzo dell’indice composito della zona euro. L’euro è ancora una delle valute più forti, ed ha brevemente superato l’1,19 contro il dollaro USA oggi. Nel Regno Unito il settore dei servizi e i dati PMI sono stati rivisti al ribasso. Considerando che l’attività manifatturiera è stata più debole del previsto, la sterlina  dovrebbe scendere. Ora i riflettori sono puntati sulla BoE, in attesa delle previsioni economiche aggiornate.

Tutte e tre le valute legate alle materie prime sono salite questo mercoledì, con il cambio AUD/USD al massimo di 18 mesi ed il cambio USD/CAD in calo al minimo di 4 mesi. Nonostante la Commerce Bank abbia rivisto al ribasso i dati PMI di luglio e l’indice  Caixin cinese sui servizi sia sceso, i trader del dollaro australiano sono stati sostenuti dai dati sulla concessione di mutui e dalla debolezza del dollaro USA. Inoltre, come riportato dal mio collega Boris Schlossberg, la situazione a Melbourne resta preoccupante, ma sotto i 700 nuovi casi al giorno. Il dollaro canadese è stato incoraggiato da una ripresa dell’import-export. La Nuova Zelanda ha riportato dati sul mercato del lavoro positive ed il tasso di disoccupazione è salito al 4% dal 4,2%. Gli economisti avevano previsto un aumento al 5,8%. 

 

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