Market Brief |
Secondo un rapporto della Reuters diffuso oggi, a fine settembre, per la prima volta, il fondo giapponese GPIF, principale fondo pensioni al mondo, ha assegnato meno del 50% dei suoi asset in bond nipponici. L’USD/JPY e i cross con lo JPY hanno avuto un andamento contrastato a Tokyo, le azioni del Nikkei hanno guadagnato l’1,46%. La chiusura di ieri sopra 108,00 (pivot MACD) ha fatto diventare l’impostazione positiva. Si osservano acquisti per le opzioni in scadenza oggi a 108,00/25. La copertura ascendente della nuvola di Ichimoku (105,27/107,15) probabilmente conferirà supporto prima dell’imminente decisione del FOMC. La direzione dell’USD/JPY dipenderà dal movimento globale dell’USD nelle prossime ore. L’EUR/JPY testa al rialzo la media mobile a 50/100 giorni (137,57/66). Osserviamo la formazione di una linea ribassista engulfing (il 27 ottobre), che indica per il futuro un trend ribassista. La resistenza dovrebbe entrare in gioco in corrispondenza della copertura giornaliera di Ichimoku (138,48/139,12).
Come emerso dal dato diffuso ieri a New York, negli USA gli ordinativi dei beni durevoli sono diminuiti dell’1,3% su base mensile a settembre, facendo ripartire le speculazioni su una Fed colomba. Il sensibile miglioramento della fiducia dei consumatori registrato a ottobre (da 86,0 a 94,5 punti, rispetto agli 87 punti previsti) ha frenato la debolezza dell’USD. Oggi il FOMC renderà nota la sua decisione di politica monetaria; si prevede che annuncerà la fine del programma di QE3. Ciò implica tagliare gli ultimi 15 miliardi di dollari in acquisti di buoni del Tesoro e di titoli MBS; questa cifra supera la riduzione pari a 10 miliardi di dollari mensile dall’inizio del tapering. Una cifra inferiore ai 15 miliardi di dollari dovrebbe incoraggiare ulteriormente le colombe della Fed. Il comunicato che accompagnerà la decisione dovrebbe essere ancora prudente, visto che la Fed preferirà sicuramente mantenere un margine di manovra il più ampio possibile. Il biglietto verde si è indebolito nei confronti delle altre valute del G10, questa settimana i rendimenti dei decennali USA rimangono sotto la resistenza del 2,30%.
Il momentum rialzista dell’EUR/USD si sviluppa attraverso un pattern di minimi più alti osservato nelle ultime 4 sessioni. L’inclinazione di breve termine è positiva. La diffusa debolezza dell’USD dovrebbe giocare un ruolo importante nel pattern rialzista di breve termine. Si osservano resistenze a 1,2853/55/86 (23,6% di Fibonacci sulle vendite da maggio a ottobre / media mobile a 50 giorni / massimo 15 ottobre). Le scommesse per le opzioni si mescolano con una leggera inclinazione positiva a 1,27/1,2880 prima del FOMC, le barriere entrano in gioco a 1,29+. L’EUR/GBP testa le offerte a 0,79. Una chiusura giornaliera inferiore a 0,7912 manterrà un’impostazione al ribasso.
La coppia GBP/USD testa la resistenza a 1,6186, che coincide con il 23,6% di Fibonacci sulle vendite da luglio a ottobre. Ci sono solide barriere per le opzioni in area 1,6200/20, qualche ordine d’acquisto a 1,6250 (media mobile a 50 giorni) dovrebbe rimanere all’ombra di altre barriere a 1,63+. Il rialzo appare difficoltoso in concomitanza della metà superiore della banda di Bollinger a 30 giorni (1,6156-1,6396).
Anche la banca centrale neozelandese è in primo piano. La coppia NZD/USD scambia all’interno di fasce prima della decisione di politica monetaria della RBNZ, attesa nelle prossime ore. La RBNZ dovrebbe mantenere invariato il suo tasso ufficiale di casse al 3,50%, perché i recenti segnali di un raffreddamento dei prezzi delle abitazioni permetteranno alla banca di interrompere temporaneamente il restringimento della politica, allontanando le pressioni al rialzo sull’NZD per un altro po’ di tempo. La coppia NZD/USD testa il livello a 0,7975 (23,6% di Fibonacci sulle vendite da luglio a ottobre); in caso di violazione, la coppia dovrebbe spingersi verso la media mobile a 50 giorni (0,8075). La resistenza chiave si osserva in corrispondenza della copertura della nuvola di Ichimoku (attualmente a 0,8199-0,8433, in calo verso la fascia 0,7900/0,8105 a novembre).
Sui mercati emergenti, assistiamo a una correzione del rally post-elezioni della coppia USD/BRL, in calo verso 2,4610. Si osserva una zona di supporto a 2,40/2,45 (61,8% di Fibonacci / media mobile a 21 giorni) in vista della decisione del FOMC. L’USD/TRY è sceso a 2,2044 per la prima volta da metà settembre. Prevediamo un’attività ridotta sul mercato turco vista la chiusura per festività. Sarà il FOMC a determinare se TRY e BRL avranno altro spazio per recuperare o se sia arrivato il momento di affrontare una Fed falco.
Il calendario economico: fiducia dei consumatori di ottobre in Francia e Svezia; fiducia del settore manifatturiero di ottobre in Svezia; vendite al dettaglio m/m e a/a di settembre in Spagna; tasso di disoccupazione di agosto in Norvegia; credito al consumo netto, prestiti di titoli netti per abitazioni e massa monetaria M4 di settembre nel Regno Unito; richieste di mutui MBA aggiornate al 24 ottobre negli USA; indice sui prezzi dei prodotti industriali e delle materie prime di settembre in Canada.
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Ipek Ozkardeskaya, Market Analyst, |