Rassegna giornaliera sul mercato forex, 12 novembre 2020
Analisi realizzata alla chiusura del mercato statunitense a cura di Kathy Lien, Direttrice di FX Strategy per BK Asset Management
Le case farmaceutiche stanno compiendo enormi progressi nello sviluppo di un vaccino efficace, ma secondo i mercati, non stanno andando abbastanza veloce. Se saremo fortunati, il vaccino sarà approvato per la fine dell’anno, ma la distribuzione non avverrà prima del 2021.
Nel frattempo i contagi stanno salendo ad un ritmo preoccupante in tutto il mondo, facendo temere agli investitori che si verifichi una recessione a doppia cifra. L’azionario è sceso per il secondo giorno consecutivo, mentre il rendimento dei Titoli del Tesoro a 10 anni è crollato dell’8%. Il dollaro USA è andato in selloff contro euro, yen e franco svizzero. L’Europa si avvia ad una contrazione nel quarto trimestre e nei mercati USA si teme che l’America la seguirà a ruota.
Potrebbe essere solo una questione di giorni prima che i nuovi casi superino i 200.000 negli USA. Moderna (NASDAQ:MRNA) potrebbe rilasciare dati positivi sul suo vaccino nei prossimi giorni, ma l’epidemia in corso potrebbe mettere in seria difficoltà il sistema ospedaliero, che fatica a fornire respiratori ed altri trattamenti per limitare i decessi.
Gli Stati dovranno scegliere se lasciare che il virus continui a diffondesi o intervenire con nuove restrizioni. Molti hanno optato per la seconda scelta: Chicago ha disposto l’obbligo di restare a casa per 30 giorni ed ha chiesto ai cittadini di annullare i ricevimenti per il Ringraziamento. Detroit ha bloccato le lezioni in presenza e New York ha disposto la chiusura alle 22 di ristoranti, bar e palestre ed ha limitato gli incontri ad un massimo 10 persone. Tutte queste misure hanno degli effetti negativi sull’economia ma purtroppo si prevedono restrizioni più severe in molti altri stati.
Per tutti questi motivi, non ci sorprende vedere il ritorno dell’avversione al rischio. I prezzi al consumo sono rimasti invariati ad ottobre invece di salire dello 0,1% come previsto dagli economisti. Il Presidente della Federal Reserve Chairman Powell ha dichiarato che il Congresso e la Fed dovranno fare di più. Agli investitori non è piaciuta la decisione della Casa Bianca di bloccare le trattative sullo stimolo e neanche l’idea del Presidente Trump di bloccare la vendita e l’acquisto da parte dei cittadini americani di alcune azioni cinesi. Prevediamo che l’avversione al rischio possa continuare, con ulteriori perdite per il cambio USD/JPY e le altre valute ad alto beta.
A sorpresa, l’euro è stata l’unica valuta a superare il dollaro USA. Nonostante i dati deboli sulla produzione industriale tedesca, l’epidemia in corso e la possibilità che le restrizioni possano essere prolungate fino a dicembre in Germania, la valuta unica ha mostrato una grande resilienza. L’unica spiegazione è quella dei flussi anti-dollaro in quanto le previsioni per la zona euro sono cupe. Il 2 novembre tutti i luoghi di svago, ristoranti e bar sono stati chiusi, ad eccezione del servizio di asporto, i grandi eventi sono stati cancellati ed è stato raccomandato di lavorare da casa.
In Francia, i ricoveri superano il picco di aprile, con un ricovero per COVID ogni 30 secondi. Se questo trend non dovesse migliorare, saranno necessarie altre misure, che saranno disastrose per l’euro.
La valuta peggiore di giovedì è stata la sterlina. Questo calo non ci sorprende considerando che il Regno Unito è in lockdown, che i dialoghi sulla Brexit sono su un binario morto e che i dati sul PIL e sulla produzione industriale del terzo trimestre sono stati più deboli del previsto. Nella prima settimana di lockdown, il numero di nuovi casi ha registrato il massimo storico. Solitamente ci vogliono 2/3 settimane prima di vedere gli effetti delle restrizioni sui dati. La prossima settimana vedremo se il Regno Unito dovrà intervenire con ulteriori misure oppure no. Tutte e tre le valute legate alle materie prime sono andate in selling, prima fra tutte la valuta australiana sulla scia delle tensioni commerciali tra Cina e Australia.