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Wake me up when September ends: come trarre vantaggio dall'attuale scenario macro

Pubblicato 08.09.2022, 19:45
Aggiornato 09.07.2023, 12:32

Che agosto e settembre fossero due mesi terribili dal punto di vista della stagionalità per le azioni (e dunque per le criptovalute) era già noto, ma in pochi si aspettavano un cambio di scenario così repentino nel giro di due settimane. Senza dubbio lo speech di Powell a Jackson Hole ha contribuito a esacerbare il ribasso, ma una correzione era già ampiamente preventivabile da metà agosto, soprattutto dopo il rigetto dell'indice di riferimento S&P 500 dalla sua media mobile 200 daily.


SPX daily
Dopo l'apertura difficile di martedì, l'indice S&P 500 sembra aver trovato il supporto locale nella regione 3900 punti, dove confluiscono una serie di livelli decisamente importanti (trendline rialzista dai minimi di giugno e intervallo 0.618 dei ritracciamenti di fib del medesimo trend).

L'indice del dollaro è ancora sui massimi, nonostante il rialzo aggressivo dei tassi da parte della BCE e i rendimenti dei treasury decennali sono saldamente sopra il 3,20%.

Non uno scenario idilliaco per i mercati azionari dunque.

Ma a mio avviso l'outlook di medio termine per gli indici di Wall Street non è affatto negativo, come invece molti analisti e stampa di settore continuano a ripetere, formulando in alcuni casi vere e proprie profezie di sventura.

Infatti, grazie alla combinazione di stimoli economici messi in campo dall'amministrazione Biden, al margine di manovra limitato della Fed e alla fuga di capitali dai mercati europei che confluiscono nell'azionario USA,ritengo che i mesi autunnali saranno piuttosto interessanti.

Non mi soffermerò sui piani di contrasto all'inflazione del Presidente americano, sebbene sia quantomeno curioso combattere l'inflazione iniettando centinaia di miliardi di dollari nell'economia.

Ma la pubblicazione del consueto bollettino mensile della Fed "Beige Book", ha confermato una crescita economica modesta con prospettive deboli, oltre ad aver documentato una frenata dell'aumento dei prezzi nella maggior parte dei distretti.

E questo suggerisce che il 13 settembre i dati sull'inflazione YoY di agosto negli USA potrebbero essere decisamente migliori delle aspettative.

Inoltre ci sono sempre più evidenze di come i flussi di capitali continuino inesorabilmente a spostarsi dai mercati europei a quelli americani, che rappresentano una sorta di porto sicuro per gli investitori del vecchio continente spaventati dalla crisi energetica nell'Unione Europea.


outflows - inflows EURO/US equities

In tale contesto, fatico a vedere un crollo drammatico del mercato azionario statunitense.

Sul fronte del mercato crypto, Bitcoin ha seguito le sorti degli indici azionari e, dopo che in un primo momento sembrava palesare una forza relativa superiore a Nasdaq e S&P 500, ha perso il supporto a $19.500 ed ha aggiornato i minimi locali a 18.500 dollari, avvicinandosi pericolosamente ai minimi di giugno.


BTC/USD daily

Nelle ultime ore, il test dal basso del precedente supporto a $19500 è fallito, rendendolo di fatto il primo livello di resistenza locale.

Le altcoin mostrano una forza relativa maggiore rispetto a BTC, come si evince dall'indice di BTC dominance in calo su valori visti l'ultima volta durante il relief rally di aprile 2018, in un contesto difficile per il settore in cui, tra l'altro, non c'era alcuna correlazione con i mercati azionari.

Ma ciò non vuol dire che ora ci aspetta un altro inverno crypto sul modello 2018. Il mercato è cambiato, sotto tutti i punti di vista: capitalizzazione maggiore, quota di stablecoin notevolmente aumentata, ingresso di grandi investitori e mani forti, tra cui molti attori del settore finanziario.

Anche il contesto macro è cambiato: sempre più persone comprendono la debolezza della valute a corso legale, il valore della privacy, l'essenza dell'inflazione.

Pertanto, sebbene siano possibili cali di mercato a breve termine, a mio avviso le prospettive a medio lungo termine per Bitcoin e le top altcoin sono abbastanza chiare.

In conclusione, è ragionevole pensare che dopo un mese di settembre in cui i mercati smaltiranno le scorie della correzione, la successiva fase di consolidamento costruirà la struttura tecnica per un rally che caratterizzerà i mesi autunnali, fino alle elezioni di medio termine americane.

Chiaramente è opportuno attendere i dati dell'inflazione al consumo americana di agosto e del successivo meeting FOMC, dove la Fed deciderà l'entità del rialzo dei tassi d'interesse dei Fed funds. E se i dati dovessero confermare il trend di un'inflazione in calo (il ribasso del petrolio è un altro indicatore in tal senso) allora varrà sicuramente la pena costruire delle solide posizioni su indici e titoli americani e top cripto-asset, in vista dei mesi autunnali che si prospettano decisamente caldi sul fronte finanziario.

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Ultimi commenti

Davvero un ottimo articolo, con al suo interno una realistica interpretazione delle dinamiche relative ai trasferimenti di capitali dagli asfittici mercati UE verso quelli americani, voraci come sempre. Periodo con turbolenze severe sui mercati (è in pieno svolgimento una guerra epocale al $ da parte dei BRICS, peraltro sempre più numerosi e favoriti), e decisamente ricco di opportunità per chi sa muoversi con consapevolezza ed equilibrio. Mi chiedo tuttavia cosa accadrebbe se, data la situazione, ognuno degli Stati della "Accozzaglia finanziara UE" tornasse alla propria moneta; vorrei che ognuno potesse allora "stimare" il reale peso del Marco e - parimenti - la effettiva potenza della locomotiva tedesca priva della casacca (cucita su misura) griffata "€". E credo proprio che, se uno scenario simile si avverasse, la movimentazione centrifuga dei capitali fuori UE sarebbe di proporzioni bibliche. Con buona pace di Madame Christine, naturalmente.
Grazie Giuseppe. Spero davvero che l'UE riesca a trovare una nuova comunione d'intenti, soprattutto sul fronte energetico, altrimenti la situazione peggiorerà drammaticamente
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