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Un Natale in crisi


Milano, lunedì 22 dicembre 2008  ---  

La settimana che si apre ci accompagnerà verso il giorno di Natale in cui difficilmente gli operatori economici potranno dimenticare la bufera che ha scosso i mercati finanziari e che ha travolto le principali economie mondiali. E se qualcuno pensava di lasciarsela alle spalle almeno per questi giorni di festa, ci ha pensato il Direttore del Fondo monetario internazionale (Fmi), Dominique Strauss-Kahn a ricordarla rimarcando scenari ancora più cupi del previsto con previsioni più fosche se non verrà messo in atto uno stimolo fiscale adeguato. Strauss-Kahn chiede ai Paesi del G-20 piani di spesa più ambiziosi per rilanciare la crescita economica mondiale. Intanto il Governo irlandese ha dato il via libera ad un piano da 5,5 miliardi di euro per il salvataggio delle prime tre banche nazionali di cui rileverà quote in percentuale: Allied Irish Bank, il principale operatore per capitalizzazione, Bank of Ireland e Anglo Irish Bank.

E se l'Esecutivo irlandese ha sottolineato di avere fondi a sufficienza per sostenere il mercato bancario, l' amministrazione Obama punta al sostegno della classe media e delle famiglie di lavoratori americane attraverso la creazione di una task force impegnata nello studio e nel monitoraggio quotidiano di soluzioni. Non solo auto dunque nell'agenda del neo presidente USA, dopo il prestito da 17.4 miliardi alle Big Three concesso per resistere fino a marzo, mentre di questo settore si occupa il Canada che segue gli Usa sugli aiuti con un piano da 3,3 miliardi di dollari a favore delle divisioni canadesi delle case automobilistiche di Detroit. La Gran Bretagna invece esclude al momento aiuti a Jaguar Land Rover mentre la crisi tocca anche la Toyota che si ritrova conti in rosso per la prima volta nella sua storia a causa del crollo delle vendite di auto accusata su tutti i principali mercati mondiali.

Le difficoltà proseguono anche per i big del mondo finanziario: la banca tedesca Hypo Real Estate ha annunciato un piano di ristrutturazione ed una drastica riduzione dei costi riducendo di quasi la metà i posti di lavoro mentre Bank of America, il primo istituto statunitense in termini di depositi e di capitalizzazione, ha annunciato di volere ridurre il proprio organico di 30-35 mila unità nel prossimo triennio a seguito dell'acquisto della banca d'affari Merrill Lynch. Citigroup ha annunciato tagli per 52mila posti nel 2009. Su scala mondiale il settore finanziario ha già tagliato 202 mila posti nel corso del 2008. Negli USa nel mese scorso sono andati persi 533mila posti, mentre in tutto l'anno la superpotenza economica ha mandato a casa 1,9 milioni di lavoratori. 

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