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Dollaro stabile, timori per la Fed

Pubblicato 09.08.2013, 11:16
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Investing.com - Gli USA sono da stabili a negativi contro le principali controparti questo venerdì, con la domanda per il biglietto verde che è rimasta sotto pressione nell’incertezza sul futuro del programma di stimolo della Federal Reserve.

Nella mattinata degli scambi europei, il dollaro è in calo contro l’euro, con EUR/USD in salita dello 0,03% a 1,3384.

I dati ufficiali hanno mostrato che la produzione industriale in Francia è scesa dell’1,4% a giugno, contro le aspettative di un aumento dello 0,1%. I dati del mese precedente sono stati rivisti ad un aumento dello 0,3% dopo un calo dello 0,4%.

Il biglietto verde è in calo contro la sterlina, con GBP/USD in salita dello 0,11% a 1,5555.

L’ONS ha dichiarato che il deficit commerciali del Regno Unito si è ristretto più del previsto a giugno, in salita a 8,08 miliardi di sterline da un deficit di 8,67 miliardi nel mese precedente.

Gli analisti avevano previsto un calo del deficit commerciale a 8,50 miliardi a giugno.

Il biglietto verde è stabile contro lo yen e contro il franco svizzero, con USD/JPY in calo dello 0,05% a 96,65, e USD/CHF in saita dello 0,03% a 0,9200.

In Giappone i dati ufficiali hanno mostrato che l’attività del settore terziario è scesa dello 0,3% a giugno, superando il calo dello 0,2%. I dati del mese precedente sono stati rivisti ad un aumento dell’1,3% rispetto alla stima di un aumento dell’1,2%.

Il biglietto verde è in calo contro le controparti canadesi, australiane e neozelandesi, con USD/CAD in calo dello 0,24% a 1,0303, AUD/USD in calo dello 0,55% a 0,9152 e NZD/USD in salita dello 0,13% a 0,8018.

Intanto la Reserve Bank of Australia ha abbassato le previsioni di crescita al 2,25% nell’anno che terminerà a dicembre contro le previsioni del 2,5% dei tre mesi precedenti.

Nel frattempo, le valute legate all’export sono state supportate dai dati che hanno mostrato che la produzione industriale in Cina è salita del 9,7% a luglio, superando le aspettative di un aumento del 9,0% ed alimentando i timori su un rallentamento della seconda economia mondiale.

L’indice del dollaro, che replica la performance del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute è sceso dello 0,07% a 81,02.

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