ROMA (Reuters) - La fiducia delle imprese manifatturiere è peggiorata per il quarto mese consecutivo a settembre, scendendo a 95,1 da 95,4 di agosto (rivisto da 95,7), ha reso noto oggi Istat.
Si tratta del valore più basso dall'agosto 2013, quando l'indice aveva registrato 93,8. La mediana delle stime raccolte da Reuters fra gli analisti indicava un livello a 95,5.
Migliorano le attese di produzione (da 1 a 2 il saldo), ma peggiorano i giudizi sugli ordini (da -25 a -27). Il saldo relativo ai giudizi sulle scorte di magazzino rimane stabile a 3.
Le imprese manifatturiere che esportano, dice l'Istat, peggiorano nel terzo trimestre sia i giudizi, sia le attese di fatturato e sale al 35% dal 30% la quota di imprese interpellate che lamenta significativi ostacoli all'export.
L'indice complessivo sul clima delle imprese - manifattura, servizi, commercio e costruzioni - scende a 88,6 da 88,1 (rivisto da 88,2) di agosto, il valore minimo dallo scorso dicembre.
L'indagine conferma quindi il rallentamento congiunturale non solo nell'industria, ma anche in tutti gli altri settori. Il calo più ampio di fiducia monitorato da Istat riguarda il commercio al dettaglio che scende in questo mese a 92,5 dal 97,7 di agosto, con giudizi peggiori sia sulle vendite correnti (da -23 a -28) che in quelli relativi alle attese sulle vendite future (da 3 a -4).
La fiducia scende sia nella grande distribuzione (da 96,5 a 90,5) sia in quella tradizionale (da 99,3 a 94,8).
Ieri l'Istat ha confermato che è in atto un calo nei consumi. L'indice destagionalizzato delle vendite al dettaglio di luglio è sceso dello 0,1% su mese, mentre nei primi sette mesi dell'anno l'indice grezzo è diminuito dell'1,1% rispetto allo stesso periodo del 2013.
"L'andamento recente delle indagini di fiducia delle imprese segnala che, dopo un probabile calo del Pil nel trimestre estivo, è a rischio anche la previsione di una ripresa dell'attività economica nell'ultima parte dell'anno", dice Paolo Mameli, senior economist del servizio studi di Intesa San Paolo.