9 febbraio (Reuters) - Le borse dell'area Asia-Pacifico sono in gran parte in calo oggi dopo che i dati negativi sulla bilancia commerciale cinese hanno alimentato timori di un rallentamento della seconda economia mondiale, mentre i dati positivi sull'occupazione negli Stati Uniti sono stati accolti con parziale soddisfazione, visto che avvicinano anche la possibilità di un rialzo dei tassi d'interesse Oltreoceano.
Intorno alle 8,20 italiane l'indice Msci dell'area Asia-Pacifico (MIAPJ0000PUS), che non comprende Tokyo, perdeva lo 0,65%. La borsa giapponese ha guadagnato invece quasi lo 0,4%, praticamente unica piazza positiva insieme a Shanghai, sostenute dall'aumento dei posti di lavoro negli Usa.
I dati diffusi ieri indicano che la bilancia commerciale della Cina è stata negativa a gennaio, con l'export calato del 3,3% su anno e l'import già del 19,9%, peggio delle previsioni degli analisti. I dati evidenziano la sempre maggiore debolezza della seconda economia mondiale.
"I dati sul commercio sono brutti, il che indica un'economia più debole in prospettiva", dice Wang Mingli, strategist di Guoyuan Securities a Shanghai. "Anche se ci fossero nuove misure di stimolo, punterebbero ad aiutare l'economia, non il mercato".
Il dollaro australiano, spesso considerato un indicatore dell'andamento dell'economia cinese a causa dei legami commerciali tra Canberra e Pechino, è sceso dello 0,4% nei primi scambi contro il dollaro, a 0,7775.
I dati cinesi hanno oscurato l'effetto positivo, almeno in parte, di quelli americani, con 257.000 nuovi posti di lavoro a gennaio, e con un aumento delle paghe orarie che è il maggiore dall'agosto scorso. Risultati che fanno pensare ai trader a un anticipo dell'aumento dei tassi d'interesse negli Usa.
SYDNEY ha chiuso in negativo a causa dei dati dalla Cina, ponendo così fine a una serie di 12 sedute positive consecutive.
SHANGHAI ha terminato la giornata in rialzo grazie al lancio delle prime stock options cinesi, con il settore bancario a trainare. HONG KONG è invece in ribasso a seguito della brutta performance dell'export e dell'import cinese. Il titolo Prada (HK:1913) ha perso oltre il 2,5%.
SEUL ha chiuso ai minimi di due settimane, anche perché la Cina è il più importante cliente dell'export sudcoreano.
TAIWAN ha chiuso in ribasso, col produttore di smartphone HTC che ha perso il 6%, dopo che i dati sugli utili del quarto trimestre e la guidance per il primo trimestre hanno lasciato freddi gli investitori.
((Redazione Roma, 06 +390685224380, fax +39068540860, massimiliano.digiorgio@thomsonreuters.com)) OLITBUS Reuters Italy Online Report Business News 20150209T081000+0000