Investing.com - In un clima di scetticismo che circonda le intenzioni dell’Organizzazione dei Paesi Esportatori di petrolio (OPEC), Morgan Stanley (NYSE:MS) fa notare che il cartello ha il potere di far salire i prezzi e mette in guardia dalle posizioni ribassiste sul greggio in vista del vertice ufficiale del 30 novembre.
Durante un incontro tenutosi in Algeria a fine settembre, l’OPEC ha raggiunto un accordo per ridurre la produzione ad un range compreso tra 32,5-33,0 milioni di barili al giorno, accordo che verrà finalizzato durante il vertice ufficiale di Vienna in agenda il 30 novembre.
In una nota ai clienti, gli analisti affermano che “i fondamentali bassi non prevengono la possibilità di un cambiamento dei prezzi alla luce delle aspettative”.
Secondo gli analisti, “l’OPEC può ancora spaventare i mercati” ed è “esperta nell’intervenire nei momenti di ribasso dei mercati”.
“Il gruppo ha più volte reso dichiarazioni rialziste circa un intervento nei periodi di liquidità ridotta (per esempio in occasione di festività statunitensi) e quando le posizioni corte aumentano”, spiegano.
Nonostante lo scetticismo circa la capacità dell’OPEC di mantenere le proprie promesse, Morgan Stanley avverte che l’andamento dei prezzi cambia alla luce di queste aspettative.
“Gli investitori hanno dimostrato di non volere prendere posizioni corte contro l’OPEC, anche se le probabilità di intervento sono basse”, suggeriscono gli analisti.
“Essenzialmente, un tale comportamento si rifà al vecchio detto ‘Non metterti contro la Fed’”, aggiungono.
Gli esperti sono dell’idea che, se i prezzi continueranno a scendere, aumenteranno le probabilità di aspettative rialziste per l’OPEC ed i prezzi potrebbero cambiare anche se le promesse non venissero rispettate.
Gli analisti indicano il livello di 40 dollari come il punto in cui il cartello di solito inizia a farsi sentire.
“Quindi, il cartello può decidere di annunciare un accordo per alzare i prezzi anche se non ci sono effettivamente i piani per attuarlo”, avvisano gli esperti.
“In altre parole, persiste un clima di incertezza e rischio”, concludono.