Investing.com - La domanda globale di greggio è stata rivista al ribasso per via dell’aumento dei prezzi, secondo le ultime stime rilasciate questo mercoledì dell’Agenzia Internazionale per l’Energia.
L’agenzia ha rivisto al ribasso le previsioni globali sul 2018 da 1,5 milioni di barili al giorno a 1,4 milioni di barili al giorno. Le scorte non-OPEC sono state riviste al rialzo a 1,87 milioni di barili al giorno.
Sebbene nel primo trimestre la forte crescita sia continuata, l’agenzia prevede un rallentamento nel secondo semestre per via dell’aumento dei prezzi. Le imminenti sanzioni contro l’Iran, paese membro dell’OPEC, da parte degli Stati Uniti hanno contribuito a far salire il prezzo del greggio e il mercato dovrebbe vedere una riduzione nel resto dell’anno, secondo l’agenzia.
L’agenzia ha inoltre alzato le previsioni sulla crescita della produzione petrolifera statunitense per quest’anno di 120.000 barili al giorno.
“Nel clima di incertezza geopolitica odierno, l’aumento della produzione da parte degli USA darà un contributo fondamentale nel compensare il calo dei volumi da parte di altre regioni”, scrive l’AIE.
Il prezzo del greggio è limitato tra l’accordo sulle scorte dell’OPEC e l’aumento della produzione del greggio USA. A dicembre l’OPEC ha deciso di tagliare la produzione di 1,8 milioni di barili al giorno fino alla fine del 2018. Il patto sarebbe dovuto scadere nel marzo 2018 ed era già stato prorogato.
Intanto, le scorte dell’OCSE sono scese al minimo dal marzo 2015 a marzo, secondo l’AIE.
Dopo il report, i future del greggio USA West Texas Intermediate (WTI) si attestano a 71,05 dollari al barile alle 4:25 ET (8:25 GMT).
I future del Brent, il riferimento per il prezzo del greggio al di fuori degli Stati Uniti, sono scambiati a 77,85 dollari al barile, non lontano dal massimo di quattro anni di 79,15 dollari.