Investing.com - L’oro è stabile questo martedì, mentre l’attenzione degli operatori è rivolta agli sviluppi sulle trattative tra la Grecia ed i creditori, inoltre è alta la speculazione sull’eventuale aumento dei tassi USA.
Sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange, i futures dell’oro con consegna ad agosto salgono di 10 centesimi, o dello 0,01%, a 1.188,80 dollari l’oncia troy negli scambi della mattinata europea.
Il prezzo è rimasto nel range tra 1.186,60 e 1.190,50 dollari. Ieri, l’oro è schizzato a 1.204,70, il massimo del 26 maggio, per poi attestarsi a 1.188,70, in calo di 1,10 dollari, o dello 0,09%.
Supporto a 1.180,20 dollari, il minimo del 28 maggio, e resistenza a 1.208,90 dollari, il massimo del 26 maggio.
I creditori della Grecia hanno dichiarato ieri che nei prossimi giorni dovrà essere fatto un “intenso lavoro” per raggiungere un accordo sulle riforme economiche necessarie a sbloccare i prossimi aiuti.
La Grecia dovrà restituire 305 milioni di euro al Fondo Monetario Internazionale entro venerdì, ma ha dichiarato che, in mancanza di un accordo con i creditori internazionali entro tale scadenza, potrebbe non riuscire a ripagare il debito.
Intanto, crescono le aspettative di un aumento dei tassi da parte della Federal Reserve per fine estate, in seguito al rilascio di dati statunitensi positivi sull’attività manifatturiera e sugli investimenti nell’edilizia.
I dati rilasciati ieri dall’ISM hanno mostrato un miglioramento dell’attività manifatturiera statunitense a maggio, grazie all’aumento dei nuovi ordini e dell’occupazione. L’indice ISM sull’attività manifatturiera statunitense si è attestato a 52,8, dal 51,5 di aprile, contro le previsioni di 52,0.
Un secondo report ha mostrato che gli investimenti nel settore edile statunitense hanno toccato il massimo degli ultimi sei anni e mezzo ad aprile, fornendo un ulteriore segnale di ripresa dell’economia dopo l’indebolimento del primo trimestre.
Il Dipartimento per il Commercio ha dichiarato che la spesa nel settore edile ha visto un aumento del 2,2% al tasso annuo di 1.000 miliardi di dollari, il massimo dal novembre 2008.
Il biglietto verde ha pressoché ignorato la lettura inaspettatamente invariata della spesa dei consumatori ad aprile.
L’Indice del Dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, si attesta a 97,34 dollari stamane, in prossimità del massimo di cinque settimane di 97,88 registrato lo scorso mercoledì.
Sempre sul Comex, i futures dell’argento con consegna a luglio salgono di 5,7 centesimi, o dello 0,34% a 16,73 dollari l’oncia troy. L’argento è sceso ieri di 2,1 centesimi, o dello 0,13%, a 16,68 dollari, dopo aver toccato il picco di 17,17 dollari, un livello che non si registrava dal 26 maggio.
Intanto, il rame con consegna luglio è in salita di 1,5 centesimi, o dello 0,54% a 2,735 dollari la libbra. Ieri il prezzo del rame è crollato a 2,710 dollari, il minimo dal 24 aprile, per poi chiudere a 2,720 dollari, giù di 0,8 centesimi, o dello 0,29%.
I recenti dati deboli sul settore manifatturiero cinese hanno alimentato le speculazioni che i policymaker debbano introdurre ulteriori misure a sostegno dell’economia, dopo i segnali di rallentamento della crescita.
La Banca Popolare Cinese ha introdotto a partire da novembre una serie di misure di stimolo, tra cui tre tagli dei tassi di interesse e due riduzioni del coefficiente di riserva obbligatorio delle banche principali, nel tentativo di stimolare l’attività economica e sostenere la crescita.
La nazione asiatica è il principale consumatore mondiale di rame, col 40% della richiesta globale lo scorso anno.
Sul mercato delle valute, il dollaro tocca un nuovo massimo di 12 anni e mezzo contro lo yen, nella speculazione che la Fed sia pronta ad alzare i tassi già a settembre.
Il cambio USD/JPY ha toccato il livello di 125,06, il massimo dal novembre 2002, per poi attestarsi a 124,61.
Nel corso della giornata, gli USA rilasceranno i dati sugli ordinativi industriali ad aprile. Gli operatori dei mercati attenderanno inoltre i dati sull’occupazione non agricola nel corso della settimana.