Investing.com - La scorsa settimana abbiamo visto salire i prezzi dell'oro al massimo da ventisei mesi, venerdì, tra i timori relativi alla ripresa economica statunitense.
Sul New York Mercantile Exchange, i future del greggio dolce e leggero con consegna a gennaio sono stati scambiati a 89,42 dollari al barile fino alla chiusura dei mercati, venerdì, in rialzo del 6,2% sulla settimana.
Venerdì, i prezzi del greggio hanno raggiunto i massimi dall'ottobre del 2008, a causa del calo del Dollaro sui pessimi dati statunitensi relativi all'occupazione.
Il Dipartimento del Lavoro ha riportato un aumento dei libri paga non agricoli a 39mila lo scorso mese, meno delle aspettative (140mila). Il tasso di disoccupazione è aumentato al massimo da sette mesi del 9,8%.
L'indice del Dollaro, che ne segue l'andamento contro sei delle valute concorrenti, è crollato a 1,33%.
I future in dollari tendono a salire quando scende il Dollaro, in quanto diventano più "appetitosi" per gli investitori utilizzanti altre valute.
I prezzi del greggio sono saliti assieme alla produzione manifatturiera cinese di novembre, la più significativa da sette mesi a questa parte.
Stando ai dati della International Energy Agency, la Cina è il secondo consumatore di petrolio al mondo, con circa il 40% della domanda globale nel biennio 2010-11.
L'International Energy Agency ha riportato che le scorte statunitensi sono salite, nella settimana terminata il 26 novembre, a 1,1 milioni di barili. Gli analisti avevano previsto un calo di 0,8 milioni.
La banca d'investimenti JP Morgan-Chase ha dichiarato, venerdì, che i prezzi del greggio saliranno a 93 dollari al barile nel 2011, in rialzo da una precedente previsione di89,75 dollari al barile. I prezzi toccheranno, nel 2012, un picco di 120 dollari al barile.
Stando al rapporto, la previsione del 2012 è basata sulla "forte domanda di petrolio dalle economie emergenti ed alle migliori prospettive della crescita economica globale".
I future del gas naturale con consegna a gennaio sono stati scambiati a 4318 dollari per milione di unità termali britanniche alla chiusura dei mercati, venerdì, in calo dell'1,16% sulla settimana.
Sul New York Mercantile Exchange, i future del greggio dolce e leggero con consegna a gennaio sono stati scambiati a 89,42 dollari al barile fino alla chiusura dei mercati, venerdì, in rialzo del 6,2% sulla settimana.
Venerdì, i prezzi del greggio hanno raggiunto i massimi dall'ottobre del 2008, a causa del calo del Dollaro sui pessimi dati statunitensi relativi all'occupazione.
Il Dipartimento del Lavoro ha riportato un aumento dei libri paga non agricoli a 39mila lo scorso mese, meno delle aspettative (140mila). Il tasso di disoccupazione è aumentato al massimo da sette mesi del 9,8%.
L'indice del Dollaro, che ne segue l'andamento contro sei delle valute concorrenti, è crollato a 1,33%.
I future in dollari tendono a salire quando scende il Dollaro, in quanto diventano più "appetitosi" per gli investitori utilizzanti altre valute.
I prezzi del greggio sono saliti assieme alla produzione manifatturiera cinese di novembre, la più significativa da sette mesi a questa parte.
Stando ai dati della International Energy Agency, la Cina è il secondo consumatore di petrolio al mondo, con circa il 40% della domanda globale nel biennio 2010-11.
L'International Energy Agency ha riportato che le scorte statunitensi sono salite, nella settimana terminata il 26 novembre, a 1,1 milioni di barili. Gli analisti avevano previsto un calo di 0,8 milioni.
La banca d'investimenti JP Morgan-Chase ha dichiarato, venerdì, che i prezzi del greggio saliranno a 93 dollari al barile nel 2011, in rialzo da una precedente previsione di89,75 dollari al barile. I prezzi toccheranno, nel 2012, un picco di 120 dollari al barile.
Stando al rapporto, la previsione del 2012 è basata sulla "forte domanda di petrolio dalle economie emergenti ed alle migliori prospettive della crescita economica globale".
I future del gas naturale con consegna a gennaio sono stati scambiati a 4318 dollari per milione di unità termali britanniche alla chiusura dei mercati, venerdì, in calo dell'1,16% sulla settimana.