Investing.com - Lo scorso venerdì i futures del greggio sono scesi dal massimo di tre mesi e mezzo dopo l’aumento segnato dal numero di impianti di estrazione negli USA; tuttavia i prezzi hanno segnato il maggiore aumento settimanale nelle speranze che i principali produttori riescano a trovare un accordo per ridurre la produzione.
Sul New York Mercantile Exchange, il greggio con consegna ad aprile ha segnato un picco intraday di 41,20 dollari al barile, il massimo dal 4 dicembre, per poi attestarsi a 39,44, in calo di 76 centesimi o dell’1,89%.
L’agenzia Baker Hughes (NYSE:BHI) ha dichiarato venerdì che il numero degli impianti di estrazione negli Stati Uniti è aumentato di un’unità a 387, la settimana scorsa dopo tre mesi consecutivi in calo.
L’aumento dell’attività di estrazione negli USA ha alimentato le speculazioni verso un rimbalzo nelle prossime settimane, alimentando i timori di un eccesso di scorte.
Nonostante le perdite segnate lo scorso venerdì, i futures di New York hanno chiuso la settimana in rialzo di 1,27 dollari o del 2,44%, il quinto aumento settimanale consecutivo. Da quando l’11 febbraio ha toccato il minimo di 13 anni di 26,05 dollari, il greggio ha visto un rimbalzo del 40%.
Tuttavia, secondo gli analisti le condizioni del mercato restano deboli per via dell’eccesso di scorte. Le scorte USA hanno toccato il massimo storico di 520 milioni di barili.
Sull’ICE Futures Exchange di Londra, i futures Brent con consegna a maggio venerdì hanno segnato un calo di 34 centesimi, o dello 0,82%, chiudendo la settimana a 41,20 dollari al barile, dopo aver toccato il massimo giornaliero di 42,54 dollari, il massimo dal 6 dicembre.
Sulla settimana, i futures Brent sulla borsa di Londra hanno segnato un aumento di 95 centesimi, o del 2,01%, segnando il quarto aumento settimanale consecutivo, nelle speranze che i principali produttori di greggio riescano a discutere di un potenziale congelamento della produzione.
Secondo il Ministro del petrolio del Qatar, Mohammed Bin Saleh Al-Sada, i produttori OPEC e non OPEC si incontreranno a Doha il 17 aprile per discutere un piano per il congelamento della produzione.
L’iniziativa è stata supportata da circa 20 produttori OPEC e non-OPEC, che corrispondono al 73% della produzione globale, secondo il Ministro del petrolio venezuelano.
I futures Brent sono saliti del 40%, dopo essere scesi sotto i 30 dollari al barile l’11 febbraio. Lo short covering è iniziato a metà febbraio dopo che l’Arabia Saudita, Qatar e Venezuela - membri dell’OPEC - avrebbero proposto un accordo con la Russia per congelare la produzione ai livelli di gennaio.
Lo spread tra i contratti del greggio Brent e quelli West Texas Intermediate venerdì era a quota 1,76 dollari, contro il dato di 1,34 dollari segnato alla chiusura di giovedì.
Nella prossima settimana gli investitori attenderanno i dati dell’American Petroleum Institute sulle scorte che saranno rilasciati martedì, mentre per mercoledì è atteso il report del governo sulle scorte del greggio negli USA.
Al centro dell’attenzione c’è anche il possibile accordo tra l’OPEC e gli altri produttori per ridurre la produzione.
In vista dell’imminente inizio di settimana, Investing.com ha compilato una lista di questi ed altri eventi significativi che potrebbero influenzare i mercati.
Lunedì 21 marzo
Gli USA rilasceranno i dati sulle vendite di case esistenti.
Martedì 22 marzo
La zona euro rilascerà i dati sull’attività del settore manifatturiero e di quello terziario. Germania e Francia rilasceranno dei report separati.
L’istituto Ifo e l’istituto ZEW rilasceranno dei report sulla fiducia delle imprese tedesche relativamente al mese di marzo.
Negli USA, l’American Petroleum Institute rilascerà il report settimanale sulle scorte di greggio.
Mercoledì 23 marzo
Negli USA, l’Energy Information Administration rilascerà i dati sulle scorte di greggio.
Giovedì 24 marzo
Gli USA rilasceranno i dati sugli ordinativi di beni durevoli e sulle nuove richieste di sussidio di disoccupazione.
Venerdì 25 marzo
Gli USA chiuderanno la settimana con i dati rivisti sul PIL USA del 4° trimestre e con i dati Baker Hughes sul numero di impianti di estrazione.