Investing.com - Lo scorso venerdì i futures del greggio hanno segnato il massimo da gennaio, l’attenzione degli operatori del settore si è spostata dal problema delle scorte ai segnali di rallentamento della produzione di scisto, nelle speranze che i principali produttori possano decidere di congelare la produzione.
Sul New York Mercantile Exchange, il greggio con consegna ad aprile ha segnato un massimo giornaliero di 36,34 dollari al barile, il massimo dal 6 gennaio, per poi attestarsi a 35,92, un salita di 1,35 dollari o del 3,91%.
L’agenzia Baker Hughes (NYSE:BHI) ha dichiarato venerdì che il numero degli impianti di estrazione negli Stati Uniti è sceso di 8 unità a 392, la settimana scorsa segnando l’undicesimo calo consecutivo ed il minimo dal 2009.
Nell’ottobre 2014 è stato toccato il picco del numero di impianti di estrazione negli USA 1.609; da allora la conta è scesa del 69%. Un calo del numero è da considerare rialzista per il greggio in quanto indica un calo della produzione futura.
I futures di New York hanno chiuso la settimana in rialzo di 3,20 dollari o del 9,58%, il terzo aumento settimanale consecutivo. Da quando l’11 febbraio ha toccato il minimo di 13 anni di 26,05 dollari, il greggio ha visto un rimbalzo di 10 dollari o del 29%.
Sull’ICE Futures Exchange di Londra, i futures Brent con consegna a maggio venerdì hanno segnato un’impennata di 1,65 dollari, o del 4,45%, chiudendo la settimana a 38,72 dollari al barile dopo aver toccato il picco intraday di 38,95 dollari, il massimo dal 4 gennaio.
Sulla settimana, i futures Brent sulla borsa di Londra hanno segnato un aumento di 3,62 dollari, o del 10,31%, segnando il secondo aumento settimanale in un mese, nelle speranze che i principali produttori di greggio riescano a discutere di un potenziale congelamento della produzione.
I futures Brent sono saliti di 9 dollari, o del 25%, dopo essere scesi sotto i 30 dollari al barile l’11 febbraio. Lo short covering è iniziato a metà febbraio dopo che l’Arabia Saudita, Qatar e Venezuela - membri dell’OPEC - avrebbero proposto un accordo con la Russia per congelare la produzione ai livelli di gennaio.
Questo mese si terrà un vertice durante il quale si discuterà di questa proposta.
Dall’estate del 2014 i future del greggio USA hanno perso quasi il 70%. La produzione globale di greggio supera di gran lunga la domanda a causa dell’impennata della produzione del petrolio di scisto negli Stati Uniti e dopo la decisione dello scorso anno dell’OPEC di non tagliare la produzione per difendere la partecipazione sul mercato.
Lo spread tra i contratti del greggio Brent e quelli West Texas Intermediate venerdì era a quota 2,80 dollari, contro il dato di 2,50 dollari segnato alla chiusura di giovedì.
Nella prossima settimana gli investitori attenderanno i dati dell’American Petroleum Institute sulle scorte che saranno rilasciati martedì, mentre per mercoledì è atteso il report del governo sulle scorte dei greggio negli USA.
Al centro dell’attenzione c’è anche il possibile accordo tra l’OPEC e gli altri produttori per ridurre la produzione.
In vista dell’imminente inizio di settimana, Investing.com ha compilato una lista di questi ed altri eventi significativi che potrebbero influenzare i mercati.
Martedì 8 marzo
La Cina rilascerà un report sulla bilancia commerciale.
Il Governatore della Banca d’Inghilterra Mark Carney testimonierà davanti alla Commissione Parlamentare a Londra sul tema dell’appartenenza del Regno Unito all’Unione Europea.
Mercoledì 9 marzo
Negli USA, l’Energy Information Administration rilascerà i dati sulle scorte di greggio.
Giovedì 10 marzo
La Cina rilascerà i dati sull’indice dei prezzi al consumo e alla produzione.
La Banca Centrale Europea annuncerà il tasso di interesse di riferimento e pubblicherà la dichiarazione del tasso, un documento che presenta le condizioni economiche ed i fattori che influenzano le decisioni di politica monetaria.
Gli USA rilasceranno i dati sulle nuove richieste di sussidio di disoccupazione.
Venerdì 11 marzo
L’International Energy Agency rilascerà un report mensile sulla domanda di greggio.
Gli USA chiuderanno la settimana con un report sui prezzi all’importazione.