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Futures del greggio - previsione settimanale 28 dic - 1 gen

Pubblicato 27.12.2015, 12:21
© Reuters.  Impennata del petrolio in questa settimana corta
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Investing.com - I futures del greggio USA hanno toccato il massimo di due settimane nella seduta della vigilia di Natale, per via di un calo improvviso delle scorte di greggio che ha sostenuto il sentimento.

Sul New York Mercantile Exchange, il greggio con consegna a febbraio è salito di 60 centesimi, o dell’1,6%, chiudendo la settimana a 38,10 dollari al barile. Precedentemente i prezzi hanno toccato 38,28 dollari, il massimo dal 9 dicembre.

Mercoledì il greggio Nymex è salito di 1,36 dollari o del 3,76%, dopo I dati settimanali che hanno mostrato un calo delle scorte USA di 5,9 milioni di barili la scorsa settimana. Gli operatori avevano previsto un aumento di 1,1 milioni di barili.

Sempre mercoledì, il gruppo di ricerche Baker Hughes (N:BHI) ha dichiarato che il numero degli impianti di estrazione negli USA è sceso di 3 unità a 538 la scorsa settimana, il quinto calo settimanale nelle ultime sei settimane.

Sulla settimana i futures scambiati sulla borsa di New York hanno segnato un aumento di 3,52 dollari, o del 9,7%, segnando il maggiore aumento settimanale da inizio ottobre. L’impennata è dovuta al volume ridotto degli scambi di fine anno, che ha fatto aumentare la volatilità.

Nonostante la performance positiva di questa settimana, i futures del greggio sono scesi di quasi il 26% nel 2015, per via dei timori di un aumento delle scorte. I prezzi sono scesi a 34,29 dollari questo mese, il minimo dal febbraio 2009.

Sull’ICE Futures Exchange di Londra, il Brent con consegna a febbraio è salito di 53 centesimi lo scorso giovedì, o dell’1,42%, chiudendo la settimana a 37,89 dollari al barile. I prezzi hanno toccato 38,10 dollari, un livello che non si registrava dal 16 dicembre.

Sulla settimana i futures Brent hanno segnato un aumento di 1,34 dollari, o del 2,74%, dopo tre cali settimanali consecutivi.

Il Brent sta per chiudere l’anno con un calo del 33% nel 2015, per via dei timori legati ai livelli elevati delle scorte che hanno dominato gran parte di quest’anno. Il 22 dicembre i prezzi sono scesi a 35,98 dollari, un livello che non si registrava dal luglio 2004.

I futures del greggio sono crollati questo mese poiché l’Organizzazione dei Paesi Esportatori di petrolio non ha trovato un accordo sulla produzione per ridurre l’eccesso di scorte sui mercati energetici globali.

La produzione globale di greggio supera di gran lunga la domanda a causa dell’impennata della produzione del petrolio di scisto negli Stati Uniti e dopo la decisione dello scorso anno dell’OPEC di non tagliare la produzione per difendere la partecipazione sul mercato.

Lo spread tra i contratti del greggio Brent e quelli WTI alla chiusura di giovedì era di 21 centesimi, rispetto ai 14 centesimi segnati alla chiusura di mercoledì.

Lo spread tra i due prezzi di riferimento si è ridotto al minimo pluriennale, segnale che il mercato del greggio USA vedrà una riduzione dopo la decisione del Congresso di abolire il divieto sulle esportazioni nazionali di greggio, mentre l’eccesso di scorte globali non farà che peggiorare, visto l’aumento della produzione in Arabia Saudita e in Russia.

Il problema dei livelli elevati delle scorte peggiorerà ulteriormente quando il greggio iraniano tornerà sul mercato all’inizio del prossimo anno, in seguito alla cancellazione delle sanzioni imposte al paese dall’Occidente. Gli analisti hanno dichiarato che il paese potrebbe aumentare la produzione di circa 500.000 barili, facendo aumentare l’eccesso di scorte che sta facendo crollare i prezzi.

Nell’ultima settimana dell’anno si prevedono volumi piuttosto ridotti poiché gran parte degli operatori ha chiuso le posizioni prima della fine dell’anno, facendo scendere la liquidità sul mercato e facendo salire la volatilità.

Gli investitori attenderanno i dati USA sulla fiducia dei consumatori, sulle vendite di case in corso e sulle nuove richieste di sussidio di disoccupazione, alla ricerca di indicazioni sul futuro andamento dei tassi USA.

In vista dell’inizio della settimana, Investing.com ha compilato una lista di questi ed altri eventi significativi che potrebbero influenzare i mercati.

Lunedì 28 dicembre

I mercati in Australia, Nuova Zelanda, Regno Unito e Canada resteranno chiusi per la festività del ‘Boxing Day’.

Martedì 29 dicembre

Gli USA pubblicheranno i dati rivisti sulla fiducia dei consumatori, unitamente ai dati sulla bilancia commerciale. Nel corso della giornata, l’American Petroleum Institute rilascerà i dati settimanali sulle scorte di greggio.

Mercoledì 30 dicembre

Gli USA rilasceranno i dati sulle vendite di case esistenti insieme ai dati del governo sulle scorte di greggio.

Giovedì 31 dicembre

I mercati in Giappone e Germania resteranno chiusi per la Vigilia di Capodanno.

Gli USA rilasceranno i dati sulle nuove richieste di sussidio di disoccupazione ed un report sull’attività manifatturiera nell’area di Chicago.

Venerdì 1 gennaio

La Cina rilascerà i dati sull’attività manifatturiera nel mese di dicembre.

I mercati in Cina, GiapponemAustralia, Nuova Zelanda, Europa, Regno Unito, Svizzera, Canada e USA resteranno chiusi per il giorno di Capodanno.

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