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Futures del greggio - previsione settimanale 9 - 13 novembre

Pubblicato 08.11.2015, 14:37
© Reuters.  Futures in calo del 5% sulla settimana, tra dollaro più forte ed eccessi di scorte
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Investing.com - I futures del greggio sono scesi al minimo di sette giorni lo scorso venerdì, tra un dollaro USA più forte ed i timori per i livelli elevati di scorte.

Sull’ICE Futures Exchange di Londra, il Brent con consegna a dicembre è sceso di 56 centesimi lo scorso venerdì, o dell’1,17%, chiudendo la settimana a 47,42 dollari al barile, dopo essere sceso precedentemente al minimo di 47,27 dollari, il minimo dal 28 ottobre.

Sulla settimana i futures Brent hanno perso 2,08 dollari, o il 4,32%, segnando il terzo calo settimanale nelle ultime 4 settimane.

Il dollaro USA è salito al massimo di sette mesi contro il paniere delle altre principali valute, dopo il rilascio dei dati statunitensi che hanno mostrato la creazione di un numero maggiore del previsto di posti di lavoro del previsto lo scorso mese, alimentando le aspettative verso un aumento dei tassi per il mese prossimo.

Il Dipartimento per il Lavoro ha dichiarato che l’economia USA ha segnato un aumento di 271.000 posti di lavoro lo scorso mese, al di sopra delle aspettative di un aumento di 180.000. Il tasso di disoccupazione è sceso al 5,0%, il minimo dall’aprile 2008. L’Indice del Dollaro USA è salito dell’1,23%, a 99,29, alla chiusura degli scambi di venerdì, il massimo dal 15 aprile. L’indice ha chiuso la settimana in salita del 2,31%. Le materie prime espresse in dollari diventano più costose per i titolari di altre valute quando il biglietto verde è in salita.

Gli operatori dei mercati si interrogano sulla tempistica del primo aumento dei tassi da parte della Federal Reserve in quasi un decennio, dopo i recenti report economici che hanno rivelato un quadro misto dell’economia USA.

Negli ultimi mesi l’aumento dei tassi della Fed è stato un argomento di discussione sui mercati.

Sul New York Mercantile Exchange, il greggio con consegna a dicembre è sceso lo scorso venerdì di 91 centesimi, o del 2,01% chiudendo a 44,29 dollari, dopo essere sceso precedentemente a 44,11 dollari, il minimo dal 28 ottobre.

I futures Nymex sono scesi dopo che l’agenzia Baker Hughes (NYSE:BHI) ha dichiarato venerdì che il numero degli impianti di trivellazione negli Stati Uniti è sceso di 6 unità a 572, la settimana scorsa segnando il decimo calo consecutivo ed il minimo dal giugno 2010.

Nelle ultime 10 settimane il numero di impianti è sceso di 103. Un calo del numero è da considerare rialzista per il greggio in quanto indica un calo della produzione futura.

Sulla settimana i futures del greggio scambiati sulla borsa di New York sono scesi del 4,94% o di 2,14 dollari, dopo i dati che hanno mostrato che le scorte USA sono salite per la sesta settimana consecutiva, vicino ai livelli che in questo periodo dell’anno non si registravano da almeno 80 anni.

Negli ultimi mesi, il mercato del greggio è risultato volatile a causa dell’incertezza legata alla tempistica della riduzione dell’eccesso di greggio globale.

La produzione globale di greggio risulta superiore alla domanda per via dell’aumento della produzione del petrolio di scisto negli Stati Uniti ed in seguito alla decisione dello scorso anno dell’Organizzazione dei Paesi Esportatori di petrolio di non tagliare la produzione.

Sebbene sia previsto un calo in Nord America, la produzione resta alta negli altri paesi. L’Arabia Saudita e gli altri paesi del Golfo membri dell’OPEC hanno reso noto che sono intenzionati a tenere ancora alta la produzione per difendere il loro ruolo sul mercato.

Il greggio è sceso di quasi il 60% dall’estate scorsa, per via dei timori sugli eccessi di scorte che hanno pesato sui mercati.

Intanto, lo spread tra i contratti del greggio Brent e quelli WTI era di 3,13 dollari al barile venerdì, rispetto ai 2,78 dollari segnati alla chiusura di giovedì.

Nella prossima settimana gli operatori attenderanno i dati USA di venerdì sulle vendite al dettaglio, sui prezzi alla produzione e sul sentimento dei consumatori, che potrebbero fornire indicazioni sulla possibilità di un aumento dei tassi a dicembre.

Gli investitori attenderanno inoltre per martedì i dati cinesi, oltre ai dati di venerdì sulla crescita nella zona euro.

In vista della prossima settimana, Investing.com ha compilato una lista di questi ed altri eventi significativi che potrebbero influenzare i mercati.

Lunedì 9 novembre

L’Eurogruppo, composto dai ministri delle finanze della zona euro, si riunirà a Bruxelles.

Martedì 10 novembre

La Cina pubblicherà i dati sull’inflazione, con dei report sui prezzi alla produzione e su quelli al consumo.

L’American Petroleum Institute rilascerà i dati settimanali sulle scorte di greggio.

Mercoledì 11 novembre

La Cina rilascerà i dati sulla produzione industriale e sugli investimenti fixed asset.

Nel corso della giornata il Presidente della Banca Centrale Europea, Mario Draghi, terrà un intervento durante un evento a Londra.

Giovedì 12 novembre

L’OPEC pubblicherà il report mensile sulla valutazione del mercato del petrolio.

Gli USA rilasceranno i dati sulle nuove richieste di sussidio di disoccupazione ed i dati sulle scorte. I dati saranno rilasciati con un giorno di ritardo per via del Veterans Day che si celebra mercoledì negli USA.

Venerdì 13 novembre

La zona euro e la Germania pubblicheranno i dati preliminari sulla crescita nel terzo trimestre.

L’AIE rilascerà il report mensile sulla domanda e sull’offerta globale di greggio.

Gli USA chiuderanno la settimana con i dati sulle vendite al dettaglio, sui prezzi alla produzione ed il report preliminare sul sentimento dei consumatori.

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