Futures Pros – I futures del petrolio greggio sono saliti il giovedì, al livello più alto degli ultimi tre giorni; gli scontri in corso in Libia hanno incrementato i timori per un’interruzione prolungata delle forniture, facendo passare in secondo piano le preoccupazioni per l'aumento delle scorte americane di petrolio greggio.
Il New York Mercantile Exchange ha scambiato i futures del greggio con consegna a maggio a 105,39 dollari al barile durante gli scambi europei della mattinata, in salita dell’ 1,07%.
Precedentemente è stato toccato il prezzo di 105,51 dollari al barile, il prezzo più alto dal 28 marzo.
I combattimenti tra truppe governative fedeli al leader Muammar Gheddafi e le forze ribelli inaspritisi in Libia durante la notte, hanno aumentato le possibilità di ulteriori attacchi aerei da parte delle forze della coalizione.
Secondo la televisione di Stato libica, i sostenitori di Gheddafi hanno spinto i ribelli fuori dalle città costiere del petrolio, mentre i ribelli si sono ritirati da Ras Lanuf nella parte orientale del paese.
Il gruppo finanziario Barclays ha dichiarato in una relazione nel corso della giornata che “La situazione in Libia non è ancora stata risolta e sta creando incertezze sull’interpretazione di ognuno degli sviluppi”.
Nel frattempo, i dati del governo pubblicati mercoledì hanno mostrato che le scorte di petrolio greggio degli Stati Uniti sono salite più del previsto nella settimana conclusa il 25 marzo, in aumento di 2,9 milioni di barili, contro il previsto aumento di 2,0 milioni di barili.
Mercoledì, il presidente americano Barack Obama ha delineato un piano per incrementare la produzione energetica interna degli Stati Uniti e rendere il Paese meno dipendente dal petrolio importato.
In un discorso alla Georgetown University, Obama ha richiesto la riduzione delle importazioni di petrolio di un terzo entro il 2025. Gli Stati Uniti sono il più grande consumatore di petrolio al mondo.
Nel frattempo, l’ICE Futures Exchange, ha scambiato i futures Brent con consegna a maggio a 116,45 dollari al barile, in salita dell’1,22% e 11.06 al di sopra della controparte statunitense.
Il New York Mercantile Exchange ha scambiato i futures del greggio con consegna a maggio a 105,39 dollari al barile durante gli scambi europei della mattinata, in salita dell’ 1,07%.
Precedentemente è stato toccato il prezzo di 105,51 dollari al barile, il prezzo più alto dal 28 marzo.
I combattimenti tra truppe governative fedeli al leader Muammar Gheddafi e le forze ribelli inaspritisi in Libia durante la notte, hanno aumentato le possibilità di ulteriori attacchi aerei da parte delle forze della coalizione.
Secondo la televisione di Stato libica, i sostenitori di Gheddafi hanno spinto i ribelli fuori dalle città costiere del petrolio, mentre i ribelli si sono ritirati da Ras Lanuf nella parte orientale del paese.
Il gruppo finanziario Barclays ha dichiarato in una relazione nel corso della giornata che “La situazione in Libia non è ancora stata risolta e sta creando incertezze sull’interpretazione di ognuno degli sviluppi”.
Nel frattempo, i dati del governo pubblicati mercoledì hanno mostrato che le scorte di petrolio greggio degli Stati Uniti sono salite più del previsto nella settimana conclusa il 25 marzo, in aumento di 2,9 milioni di barili, contro il previsto aumento di 2,0 milioni di barili.
Mercoledì, il presidente americano Barack Obama ha delineato un piano per incrementare la produzione energetica interna degli Stati Uniti e rendere il Paese meno dipendente dal petrolio importato.
In un discorso alla Georgetown University, Obama ha richiesto la riduzione delle importazioni di petrolio di un terzo entro il 2025. Gli Stati Uniti sono il più grande consumatore di petrolio al mondo.
Nel frattempo, l’ICE Futures Exchange, ha scambiato i futures Brent con consegna a maggio a 116,45 dollari al barile, in salita dell’1,22% e 11.06 al di sopra della controparte statunitense.