Investing.com - I futures dell'oro sono in salita stamane, al massimo di 2 settimane, estendendo i guadagni dalla sessione precedente dopo le dichiarazioni del Presidente della Federal Reserve, Ben Bernanke, che hanno spinto le speranze verso un terzo allentamento monetario.
La divisione Comex del New York Mercantile Exchange, ha scambiato i futures dell'oro con consegna ad giugno a 1.694,05 dollari l’oncia troy nella mattinata europea, in calo dello 0,34%.
Precedentemente i prezzi erano saliti dello 0,52% a 1.696,45 dollari l’oncia troy, il massimo dal 13 marzo.
I futures dell’oro hanno trovato supporto a 1.657,65 dollari l’oncia troy, il minimo di lunedì e resistenza a breve termine a 1.706,15, il massimo del 13 marzo.
I prezzi dell’oro continuano a salire dopo il aver segnato ieri +1,6%, con il supporto delle dichiarazioni del presidente della Fed Ben Bernanke, il quale ha affermato che sono necessarie “ulteriori politiche di assestamento” per rispondere ai grandi miglioramenti del mercato del lavoro, da lui definiti “fuori dal normale”.
I mercati hanno interpretato i commenti come indicazione la banca centrale manterrà la sua politica monetaria super-allentata e ha rafforzato l’effettiva probabilità di un ulteriore allentamento da parte della banca centrale.
Durante il fine settimana, Bill Gross, che gestisce il più grande fondo obbligazionario del mondo, la Pacific Investment Management Company, ha dichiarato che la Fed probabilmente “sta suggerendo” che prevede di organizzare un terzo round di acquisti di obbligazioni, quando i responsabili politici si incontreranno nel mese di aprile.
La Fed ha avviato due precedenti round di acquisti di obbligazioni, il più recente alla fine del 2010, conosciuto come allentamento quantitativo.
L’allentamento quantitativo è stato un fattore chiave nella corsa all’oro nel corso dell’anno passato, in quanto mantiene i tassi di interesse e gli oneri finanziari bassi, il che rende l’oro più attraente rispetto ad attività di resa o dividendi regolari, quali obbligazioni o azioni.
I prezzi sono stati sotto pressione nelle ultime settimane, scendendo quasi del 6% dalla fine di febbraio, poiché i traders hanno lasciato le posizioni lunghe dopo che la Fed ha fornito una valutazione ottimistica dell’economia degli Stati Uniti all’inizio del mese, che ha ridotto le aspettative per un terzo round di allentamento monetario degli Stati Uniti.
La possibilità di un ulteriore allentamento della pesato sul dollaro USA, che è stato scambiato al minimo di quattro settimane contro l'euro ed il franco svizzero, ed al minimo di cinque mesi contro la sterlina
L'indice del dollaro, che replica la performance del biglietto verde contro un paniere di sei principali valute, è salito dello 0,05% a 79,07.
Il dollaro più forte solitamente pesa sull’oro, riducendo la richiesta di metallo prezioso come investimento alternativo, e rendendo le materie prime espresse in dollari più costose per i titolari di altre valute.
Intanto resta sotto la lente dei traders lo sciopero dei gioiellieri indiani, che ha pesato sul mercato fisico del metallo prezioso a Nuova Delhi la scorsa settimana.
I gioiellieri indiani sono rimasti chiusi per il decimo giorno consecutivo, per protestare contro un dazio raddoppiato sulla gioiellerie e le importazioni.
C’è incertezza sul protrarsi della situazione attuale. Secondo i traders locali le importazioni potrebbero scendere del 35% nel 2012, dal record dello scorso anno di 969 tonnellate dell’anno scorso, mentre l’industria potrebbe trovarsi davanti molte difficoltà visto l’inizio imminente della stagione dei matrimoni.
L’India è il primo consumatore mondiale di oro.
Sul Comex, l’argento con consegna a maggio ha segnato un aumento dello 0,77% a 33,00 dollari l’oncia troy, mentre il rame con consegna a maggio ha segnato +0,2% a 3,895 dollari la libbra.
La divisione Comex del New York Mercantile Exchange, ha scambiato i futures dell'oro con consegna ad giugno a 1.694,05 dollari l’oncia troy nella mattinata europea, in calo dello 0,34%.
Precedentemente i prezzi erano saliti dello 0,52% a 1.696,45 dollari l’oncia troy, il massimo dal 13 marzo.
I futures dell’oro hanno trovato supporto a 1.657,65 dollari l’oncia troy, il minimo di lunedì e resistenza a breve termine a 1.706,15, il massimo del 13 marzo.
I prezzi dell’oro continuano a salire dopo il aver segnato ieri +1,6%, con il supporto delle dichiarazioni del presidente della Fed Ben Bernanke, il quale ha affermato che sono necessarie “ulteriori politiche di assestamento” per rispondere ai grandi miglioramenti del mercato del lavoro, da lui definiti “fuori dal normale”.
I mercati hanno interpretato i commenti come indicazione la banca centrale manterrà la sua politica monetaria super-allentata e ha rafforzato l’effettiva probabilità di un ulteriore allentamento da parte della banca centrale.
Durante il fine settimana, Bill Gross, che gestisce il più grande fondo obbligazionario del mondo, la Pacific Investment Management Company, ha dichiarato che la Fed probabilmente “sta suggerendo” che prevede di organizzare un terzo round di acquisti di obbligazioni, quando i responsabili politici si incontreranno nel mese di aprile.
La Fed ha avviato due precedenti round di acquisti di obbligazioni, il più recente alla fine del 2010, conosciuto come allentamento quantitativo.
L’allentamento quantitativo è stato un fattore chiave nella corsa all’oro nel corso dell’anno passato, in quanto mantiene i tassi di interesse e gli oneri finanziari bassi, il che rende l’oro più attraente rispetto ad attività di resa o dividendi regolari, quali obbligazioni o azioni.
I prezzi sono stati sotto pressione nelle ultime settimane, scendendo quasi del 6% dalla fine di febbraio, poiché i traders hanno lasciato le posizioni lunghe dopo che la Fed ha fornito una valutazione ottimistica dell’economia degli Stati Uniti all’inizio del mese, che ha ridotto le aspettative per un terzo round di allentamento monetario degli Stati Uniti.
La possibilità di un ulteriore allentamento della pesato sul dollaro USA, che è stato scambiato al minimo di quattro settimane contro l'euro ed il franco svizzero, ed al minimo di cinque mesi contro la sterlina
L'indice del dollaro, che replica la performance del biglietto verde contro un paniere di sei principali valute, è salito dello 0,05% a 79,07.
Il dollaro più forte solitamente pesa sull’oro, riducendo la richiesta di metallo prezioso come investimento alternativo, e rendendo le materie prime espresse in dollari più costose per i titolari di altre valute.
Intanto resta sotto la lente dei traders lo sciopero dei gioiellieri indiani, che ha pesato sul mercato fisico del metallo prezioso a Nuova Delhi la scorsa settimana.
I gioiellieri indiani sono rimasti chiusi per il decimo giorno consecutivo, per protestare contro un dazio raddoppiato sulla gioiellerie e le importazioni.
C’è incertezza sul protrarsi della situazione attuale. Secondo i traders locali le importazioni potrebbero scendere del 35% nel 2012, dal record dello scorso anno di 969 tonnellate dell’anno scorso, mentre l’industria potrebbe trovarsi davanti molte difficoltà visto l’inizio imminente della stagione dei matrimoni.
L’India è il primo consumatore mondiale di oro.
Sul Comex, l’argento con consegna a maggio ha segnato un aumento dello 0,77% a 33,00 dollari l’oncia troy, mentre il rame con consegna a maggio ha segnato +0,2% a 3,895 dollari la libbra.