Investing.com – I futures del petrolio greggio sono stati scambiati a meno di 98 dollari al barile venerdì, staccandosi dal massimo sei mesi della sessione precedente, i timori persistente sulla crisi del debito nella zona euro hanno spinto gli investitori a vendere le loro posizioni e bloccare guadagni.
Sul New York Mercantile Exchange, i futures del greggio con consegna a gennaio sono stati scambiati a 97,64 dollari al barile alla chiusura degli scambi di venerdì, scendendo dell’1,48% nell'arco della settimana - il primo calo settimanale dalla fine di settembre.
Nella mattinata di venerdì, i prezzi sono scesi a 96,69 dollari al barile, il più basso dal 1 ° novembre, poiché i timori per la situazione fiscale di Italia e Spagna hanno continuato a frenare il sentimento, allontanando gli investitori da attività più rischiose, come azioni e commodities.
Venerdì, gli interessi dei titoli di stato italiani sono scesi al di sotto della soglia del 7% - valore ampiamente considerato insostenibile per i prestiti a lungo termine - immediatamente dopo che il neo Primo Ministro italiano Mario Monti ha ottenuto la fiducia in parlamento.
Nel frattempo, i rendimenti dei titoli spagnoli sono scesi anch’essi sotto il livello del 7% nel corso di un'asta di titoli di Stato, tenutasi all'inizio della settimana, in quanto la BCE ha acquistato il debito pubblico italiano e spagnolo.
Tuttavia, restano le preoccupazioni in merito alle elezioni che si terranno oggi in Spagna.
Giovedì i prezzi del greggio erano saliti a 103,35 dollari al barile, il massimo dal 31 maggio, in seguito alla diffusione della notizia di un’inversione di flusso in importante oleodotto statunitense, una notizia che ha alimentato le speranze che si alleggerisca la saturazione delle forniture USA.
Enbridge, il principale trasportatore del Canada di greggio, ha dichiarato che prevede di invertire il flusso dell’oleodotto Seaway che trasferisce il petrolio dal Golfo del Messico a Cushing, in Oklahoma, il punto di consegna di riferimento del NYMEX.
Tuttavia, la Bank of America ha dichiarato in un report di venerdì che, "Nel breve termine, questa manovra sbloccherà gran parte del greggio in Oklahoma, ma potrebbe non essere sufficiente per eliminare il blocco nel Midwest, poiché la produzione sale di centinaia di migliaia di barili l'anno".
I dati settimanali della Energy Information Administration degli Stati Uniti pubblicati mercoledì hanno mostrato che le scorte di petrolio greggio USA sono scese di 1,1 milioni di barili la scorsa settimana a 337,0 milioni di barili, rimanendo nel limite superiore del range medio per questo periodo dell'anno.
Sull’ICE Futures Exchange, i futures del petrolio Brent con consegna a gennaio si sono stabiliti a 107,60 dollari al barile alla chiusura degli scambi di venerdì. Il contratto Brent ah segnato -4,95% nell'arco della settimana, con lo spread tra il Brent e i contratti del greggio a 9,96 dollari al barile.
Lo spread tra i due contratti sé ben al di sotto del record di 27,88 dollari al barile toccato a metà ottobre.
I prezzi del Brent sono stati sotto pressione nelle ultime sessioni, poiché è migliorata la produzione di petrolio nel Mare del Nord e in Libia.
Nella prossima settimana, gli investitori osserveranno gli sviluppi all'interno della zona euro. Nel frattempo, saranno attesi anche i dati Usa sulla crescita del terzo trimestre e gli ordini di beni durevoli, al fine di valutare la forza della ripresa economica del paese.
Sul New York Mercantile Exchange, i futures del greggio con consegna a gennaio sono stati scambiati a 97,64 dollari al barile alla chiusura degli scambi di venerdì, scendendo dell’1,48% nell'arco della settimana - il primo calo settimanale dalla fine di settembre.
Nella mattinata di venerdì, i prezzi sono scesi a 96,69 dollari al barile, il più basso dal 1 ° novembre, poiché i timori per la situazione fiscale di Italia e Spagna hanno continuato a frenare il sentimento, allontanando gli investitori da attività più rischiose, come azioni e commodities.
Venerdì, gli interessi dei titoli di stato italiani sono scesi al di sotto della soglia del 7% - valore ampiamente considerato insostenibile per i prestiti a lungo termine - immediatamente dopo che il neo Primo Ministro italiano Mario Monti ha ottenuto la fiducia in parlamento.
Nel frattempo, i rendimenti dei titoli spagnoli sono scesi anch’essi sotto il livello del 7% nel corso di un'asta di titoli di Stato, tenutasi all'inizio della settimana, in quanto la BCE ha acquistato il debito pubblico italiano e spagnolo.
Tuttavia, restano le preoccupazioni in merito alle elezioni che si terranno oggi in Spagna.
Giovedì i prezzi del greggio erano saliti a 103,35 dollari al barile, il massimo dal 31 maggio, in seguito alla diffusione della notizia di un’inversione di flusso in importante oleodotto statunitense, una notizia che ha alimentato le speranze che si alleggerisca la saturazione delle forniture USA.
Enbridge, il principale trasportatore del Canada di greggio, ha dichiarato che prevede di invertire il flusso dell’oleodotto Seaway che trasferisce il petrolio dal Golfo del Messico a Cushing, in Oklahoma, il punto di consegna di riferimento del NYMEX.
Tuttavia, la Bank of America ha dichiarato in un report di venerdì che, "Nel breve termine, questa manovra sbloccherà gran parte del greggio in Oklahoma, ma potrebbe non essere sufficiente per eliminare il blocco nel Midwest, poiché la produzione sale di centinaia di migliaia di barili l'anno".
I dati settimanali della Energy Information Administration degli Stati Uniti pubblicati mercoledì hanno mostrato che le scorte di petrolio greggio USA sono scese di 1,1 milioni di barili la scorsa settimana a 337,0 milioni di barili, rimanendo nel limite superiore del range medio per questo periodo dell'anno.
Sull’ICE Futures Exchange, i futures del petrolio Brent con consegna a gennaio si sono stabiliti a 107,60 dollari al barile alla chiusura degli scambi di venerdì. Il contratto Brent ah segnato -4,95% nell'arco della settimana, con lo spread tra il Brent e i contratti del greggio a 9,96 dollari al barile.
Lo spread tra i due contratti sé ben al di sotto del record di 27,88 dollari al barile toccato a metà ottobre.
I prezzi del Brent sono stati sotto pressione nelle ultime sessioni, poiché è migliorata la produzione di petrolio nel Mare del Nord e in Libia.
Nella prossima settimana, gli investitori osserveranno gli sviluppi all'interno della zona euro. Nel frattempo, saranno attesi anche i dati Usa sulla crescita del terzo trimestre e gli ordini di beni durevoli, al fine di valutare la forza della ripresa economica del paese.