Futures Pros - La scorsa settimana ha visto l'oro in salita per la quarta settimana consecutiva, tra l’inasprirsi degli scontri in Libia e l’impennata del greggio al massimo di 29 mesi, che hanno aumentando l'appeal del metallo prezioso come investimento alternativo.
La divisione Comex del New York Mercantile Exchange, ha scambiato i futures dell’oro con consegna ad aprile a 1.410,85 dollari l’oncia troy verso la chiusura dei mercati, in salita dell’1,5% rispetto alla settimana.
Giovedì, il prezzo dell'oro è salito a 1.418,75 dollari l’oncia troy, il massimo dal 3 gennaio, meno di un punto percentuale al di sotto del massimo storico di 1.431,25 dollari, raggiunto il 7 dicembre 2010.
L’apprezzamento del metallo prezioso è strettamente legato ai disordini politici in Libia, ed alle manifestazioni contro il governo in Bahrain, Yemen e Marocco.
L'oro è spesso considerato un rifugio contro le turbolenze politiche o le recessioni economiche, in parte perché non è così legato alla produzione industriale come lo sono altre materie prime ed i titoli azionari.
Giovedì, i prezzi del petrolio hanno superato i100 dollari per la prima volta dal settembre 2008, innescando timori sull’inflazione e aumentando l'appeal del metallo prezioso come copertura contro l'aumento dei prezzi dell'energia.
Venerdì, il gruppo finanziario HSBC ha dichiarato in un rapporto che “per sostenere i prezzi dell'oro e dell’argento già elevati, il mercato porrebbe richiedere una dieta sui disordini in Medio Oriente, insieme a prezzi del petrolio più elevati.”
“Fino a quando l'Arabia Saudita resta stabile il fattore di rischio in Medio Oriente è in qualche misura contenuta"”, aggiunge il rapporto.
Sempre la scorsa settimana, l’Hong Kong Census and Statistics Department ha dichiarato che il flusso di oro da Hong Kong alla Cina continentale nel 2010 è più che raddoppiato rispetto all'anno precedente, passando a 118,9 tonnellate.
La Cina è il secondo consumatore mondiale di oro dopo l'India.
Nel frattempo, argento con consegna a maggio è stato scambiato a 33,39 dollari l’oncia troy alla chiusura dei mercati di venerdì, guadagnando il 2,2% rispetto alla settimana, mentre il rame con consegna a maggio è stato scambiato a 4,472 dollari la una libbra, perdendo lo 0,8% rispetto alla settimana.
Il gruppo finanziario britannico Barclays ha dichiarato in una relazione di venerdì che ci si attende che l’argento prosegua la sua "folle corsa", con prezzi in media a 37,00 dollari l'oncia nel 2011.
La divisione Comex del New York Mercantile Exchange, ha scambiato i futures dell’oro con consegna ad aprile a 1.410,85 dollari l’oncia troy verso la chiusura dei mercati, in salita dell’1,5% rispetto alla settimana.
Giovedì, il prezzo dell'oro è salito a 1.418,75 dollari l’oncia troy, il massimo dal 3 gennaio, meno di un punto percentuale al di sotto del massimo storico di 1.431,25 dollari, raggiunto il 7 dicembre 2010.
L’apprezzamento del metallo prezioso è strettamente legato ai disordini politici in Libia, ed alle manifestazioni contro il governo in Bahrain, Yemen e Marocco.
L'oro è spesso considerato un rifugio contro le turbolenze politiche o le recessioni economiche, in parte perché non è così legato alla produzione industriale come lo sono altre materie prime ed i titoli azionari.
Giovedì, i prezzi del petrolio hanno superato i100 dollari per la prima volta dal settembre 2008, innescando timori sull’inflazione e aumentando l'appeal del metallo prezioso come copertura contro l'aumento dei prezzi dell'energia.
Venerdì, il gruppo finanziario HSBC ha dichiarato in un rapporto che “per sostenere i prezzi dell'oro e dell’argento già elevati, il mercato porrebbe richiedere una dieta sui disordini in Medio Oriente, insieme a prezzi del petrolio più elevati.”
“Fino a quando l'Arabia Saudita resta stabile il fattore di rischio in Medio Oriente è in qualche misura contenuta"”, aggiunge il rapporto.
Sempre la scorsa settimana, l’Hong Kong Census and Statistics Department ha dichiarato che il flusso di oro da Hong Kong alla Cina continentale nel 2010 è più che raddoppiato rispetto all'anno precedente, passando a 118,9 tonnellate.
La Cina è il secondo consumatore mondiale di oro dopo l'India.
Nel frattempo, argento con consegna a maggio è stato scambiato a 33,39 dollari l’oncia troy alla chiusura dei mercati di venerdì, guadagnando il 2,2% rispetto alla settimana, mentre il rame con consegna a maggio è stato scambiato a 4,472 dollari la una libbra, perdendo lo 0,8% rispetto alla settimana.
Il gruppo finanziario britannico Barclays ha dichiarato in una relazione di venerdì che ci si attende che l’argento prosegua la sua "folle corsa", con prezzi in media a 37,00 dollari l'oncia nel 2011.