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Oro in salita ma sotto i 1.200 dollari, scambi ridotti

Pubblicato 05.05.2015, 09:14
© Reuters.  I futures dell’oro restano sotto i 1.200 dollari negli scambi sottotono odierni
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Investing.com - Il prezzo dell’oro segna un lieve rialzo questo martedì ma resta al di sotto dei 1.200 dollari mentre gli investitori attendono il report sull’occupazione non agricola USA per il mese di aprile, previsto per venerdì, per avere maggiori indicazioni sulla forza dell’economia e la tempistica dell’aumento dei tassi USA.

Se il report dovesse risultare positivo, aumenteranno le aspettative sulla tempistica di un aumento dei tassi da parte della Federal Reserve, mentre se i dati dovessero essere deludenti si ridurrebbero le speranze di un aumento anticipato dei tassi.

Sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange, i futures dell’oro con consegna a giugno salgono di 60 centesimi, o dello 0,05%, a 1.187,40 dollari l’oncia troy negli scambi della mattinata europea. Il prezzo resta in un range stretto compreso tra 1.185,00 e 1.189,30 dollari.

Ieri, l’oro ha subito un’impennata di 12,30 dollari, o dell’1,05%, a 1.186,80 dollari. Supporto a 1.168,40 dollari, il minimo dall’1 maggio e resistenza a 1.207,40 dollari, il massimo dal 30 aprile.

Sempre sul Comex, i futures dell’argento con consegna a luglio scendono di 3,8 centesimi, o dello 0,23% a 16,40 dollari l’oncia troy. L’argento ieri ha subito un’impennata di 30,6 centesimi, o dell’1,9%, a 16,44 dollari.

L’Indice del Dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, è salito dello 0,25% a 95,83 questa mattina.

Il dollaro guadagna terreno tra i segnali che l’economia statunitense sembra in fase di stabilizzazione dopo il recente indebolimento.

La recente serie di dati economici statunitensi deludenti ha ridimensionato l’ottimismo per la ripresa, alimentando le speculazioni che la Fed possa rinviare l’aumento dei tassi di interesse alla fine del 2015, anziché a metà anno.

Tuttavia, nella dichiarazione sui tassi della Fed, rilasciata la scorsa settimana, si legge che i recenti segnali di un rallentamento della crescita sono stati dovuti probabilmente a “fattori transitori”.

Intanto, il rame con consegna a luglio scende di 0,8 centesimi, o dello 0,26%, a 2,913 dollari la libbra. Ieri, il prezzo del rame è sceso di 0,9 centesimi, o dello 0,38%, a 2,920 dollari.

I dati rilasciati ieri hanno rivelato che l’attività del settore manifatturiero cinese ad aprile è scesa al tasso più veloce di un anno, alimentando i timori per un indebolimento della seconda economia mondiale.

Il prezzo del metallo rosso è rimasto supportato dal momento che i dati deludenti hanno alimentato le speculazioni che i legislatori cinesi debbano introdurre ulteriori misure di stimolo per incoraggiare l’economia tra i segnali di una crescita rallentata.

La nazione asiatica è il principale consumatore mondiale di rame, col 40% della richiesta globale del metallo rosso.

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