LONDRA (Reuters) - I prezzi del petrolio sono in calo, ma restano vicini ai massimi di tre settimane per via dell'acuirsi delle tensioni in Medio Oriente e dopo che la Cina ha mostrato alcuni segnali di ripresa economica.
Intorno alle 10,50, i futures sul Brent scendono di 66 centesimi, o dello 0,79%, a 82,90 dollari al barile.
Il greggio statunitense West Texas Intermediate (Wti) con consegna ad aprile è in ribasso di 69 centesimi, pari allo 0,88%, a 77,77 dollari al barile. Il contratto Wti di marzo perde 26 centesimi, pari allo 0,33%, a 78,93 dollari al barile prima della sua scadenza durante la seduta.
Ieri non c'è stata liquidazione per il Wti a causa di una festività statunitense.
I mercati del greggio sono stati "marginalmente in calo" nei "tranquilli scambi durante la festività del Presidents' Day negli Stati Uniti, mentre i timori per la domanda hanno compensato le tensioni geopolitiche in corso in Medio Oriente", ha detto in una nota Tony Sycamore, analista di mercato di IG.
"Segnali di una domanda più forte in Cina hanno rafforzato il sentiment", hanno scritto in una nota gli analisti di ANZ.
I ricavi del turismo in Cina sono aumentati del 47,3% su base annua e sono saliti al di sopra dei livelli pre-Covid durante la festività nazionale del Capodanno lunare, conclusasi sabato.
Tuttavia, i fattori di sostegno ai prezzi non compensano completamente i timori per la domanda. La settimana scorsa un rapporto dell'Agenzia internazionale dell'energia (Aie) ha rivisto al ribasso le previsioni di crescita della domanda di petrolio per il 2024, mentre a livello globale avviene un passaggio a energie più pulite.
(Tradotto da Chiara Scarciglia, editing Andrea Mandalà)