LONDRA (Reuters) - I prezzi del petrolio sono in ribasso, trascinati dal rafforzamento del dollaro statunitense, mentre l'aumento dei casi di coronavirus in Cina ha fatto crollare le speranze di una rapida riapertura dell'economia nel primo importatore di greggio al mondo.
Intorno alle 12,10 i futures sul Brent sono in calo di 51 centesimi, o dello 0,53%, a 95,48 dollari al barile dopo aver guadagnato l'1,1% venerdì. I futures sul greggio Wti perdono 0,63 centesimi, o lo 0,71%, a 88,33 dollari dopo aver guadagnato il 2,9% venerdì.
I prezzi delle materie prime sono saliti venerdì dopo che la Commissione nazionale cinese per la salute ha modificato le misure di prevenzione e controllo del Covid riducendo i tempi di quarantena in caso di contatto stretto con infetti e per i viaggiatori in arrivo.
Ma i casi di Covid-19 sono aumentati in Cina durante il fine settimana e oggi Pechino e altre grandi città hanno registrato un record di contagi.
Anche la domanda cinese di petrolio proveniente dal principale esportatore, l'Arabia Saudita, è rimasta debole e diversi raffinatori hanno chiesto di ritirare meno greggio a dicembre.
A pesare sul petrolio è stato anche il rafforzamento del dollaro dopo i commenti del governatore della Federal Reserve statunitense Christopher Waller, che domenica ha affermato che la Fed potrebbe prendere in considerazione un rallentamento del ritmo degli aumenti dei tassi nella prossima riunione, ma che ciò non dovrebbe essere visto come un attenuazione dell'impegno a ridurre l'inflazione.
(Tradotto da Chiara Scarciglia, editing Stefano Bernabei)