LONDRA (Reuters) - I prezzi del petrolio sono aumentati di quasi il 10% oggi dopo tre giorni di sell-off che li ha portati ai livelli più bassi in quasi due decenni, con il crollo della domanda a causa del coronavirus e l'aumento dell'offerta dovuto alla disputa tra Russia e Arabia Saudita.
Il Brent scambia in rialzo di 1,58 dollari, o del 6,35%, a 26,46 dollari il barile intorno alle 10,45 italiane dopo aver toccato ieri 24,52 dollari, ai minimi dal 2003.
Il greggio statunitense avanza di 2,7 dollari, o del 13,25%, a 23,07 dollari, dopo aver toccato ieri i minimi di 18 anni.
Tuttavia, gli analisti affermano che i guadagni saranno probabilmente temporanei, poiché il calo della domanda a causa dell'epidemia di coronavirus è stato aggravato dal collasso dell'accordo sui limiti all'offerta Opec+ questo mese.
"Dal 1° aprile circa 4 milioni di barili di petrolio al giorno potrebbero inondare i mercati, spingendo potenzialmente i prezzi del greggio sotto la soglia dei 20 dollari", scrive Jefferies in una nota. "Senza interventi, nessun produttore di petrolio godrà del contesto attuale".
I senatori statunitensi hanno aumentato la pressione su Arabia Saudita e Russia per fermare la guerra dei prezzi, ospitando anche un inviato del Regno a Washington per dei colloqui. Hanno esortato il presidente Donald Trump a imporre un embargo sul petrolio dai due paesi.