(Reuters) - I prezzi del greggio sono in aumento, sostenuti dai tagli all'offerta dei maggiori esportatori al mondo e dalle continue speranze di un aumento della domanda nei Paesi in via di sviluppo nella seconda metà del 2023.
Intorno alle ore 10,40 italiane, i futures sul Brent crescono di 63 centesimi, o dello 0,8%, a 78,32 dollari il barile, mentre il West Texas Intermediate scambia in rialzo di 66 centesimi, o dello 0,9%, a 73,65 dollari.
I tagli all'offerta da parte di Arabia Saudita e Russia, previsti ad agosto, contribuiscono a stimolare i prezzi di riferimento, sostenuti anche dal dollaro statunitense ai minimi di due mesi.
Un dollaro più debole rende il greggio più conveniente per i detentori di altre valute e spesso aumenta la domanda di greggio.
Mentre i funzionari della banca centrale statunitense hanno detto che la Federal Reserve probabilmente aumenterà ulteriormente i tassi di interesse per domare l'inflazione persistente, i mercati hanno tratto sollievo dalle indicazioni che l'inasprimento della politica monetaria si sta avvicinando alla fine.
Tuttavia, l'Agenzia Internazionale per l'Energia (Aie) è fermamente convinta che la domanda di petrolio da parte della Cina e dei Paesi in via di sviluppo, insieme ai tagli all'offerta annunciati di recente, manterrà probabilmente il mercato stabile nella seconda metà dell'anno, nonostante la lentezza dell'economia globale.
(Tradotto da Camilla Borri, editing Stefano Bernabei)