SINGAPORE (Reuters) - I prezzi del petrolio aumentano, estendendo i guadagni della seduta precedente, dopo che l'uccisione di un leader di Hamas in Iran ha accresciuto il rischio di escalation del conflitto in Medio Oriente e la preoccupazione per il suo impatto sul petrolio.
I futures del greggio Brent di riferimento globale salgono di 78 centesimi, o dell'1%, a 81,62 dollari al barile alle ore 10,34 italiane, mentre i futures del greggio West Texas Intermediate statunitense guadagnano 79 centesimi, anch'essi dell'1%, a 78,70 dollari al barile.
I contratti più attivi di entrambi i benchmark hanno fatto un balzo di circa il 4% nella seduta precedente.
A spingere al rialzo i prezzi, oltre alle uccisioni del leader di Hamas e del comandante militare del gruppo militante libanese Hezbollah, sono stati sia una serie di dati rilasciati dagli Stati Uniti, il più grande consumatore di petrolio al mondo, sia un dollaro più debole.
La forte domanda di esportazioni ha spinto le scorte di greggio degli Stati Uniti a diminuire di 3,4 milioni di barili nella settimana conclusasi il 26 luglio, raggiungendo i 433 milioni di barili, secondo i dati della U.S. Energy Information Administration (Eia) pubblicati ieri.
Nel frattempo, l'indice del dollaro statunitense estende le perdite oggi rispetto alla seduta precedente, dopo che la Federal Reserve ha mantenuto i tassi di interesse ma ha lasciato la porta aperta a un taglio a settembre. Un dollaro più debole può aumentare la domanda di petrolio da parte degli investitori che detengono altre valute.
I dati ufficiali della Cina di ieri hanno mostrato che l'attività manifatturiera è scivolata ai minimi di cinque mesi a luglio, a causa del calo dei nuovi ordini e dei prezzi bassi.
Anche un sondaggio del settore privato rilasciato oggi ha mostrato che l'attività manifatturiera cinese a luglio si è ridotta per la prima volta in nove mesi, a causa del calo dei nuovi ordini.
(Tradotto da Alejandra Rosales, editing Stefano Bernabei)