Investing.com - Il prezzo del greggio sale questo martedì, ma i guadagni restano limitati tra i crescenti timori per un eccesso delle scorte globali.
Sull’ICE Futures Exchange di Londra, il greggio Brent con consegna a dicembre sale di 16 centesimi, o dello 0,33% a 48,95 dollari al barile negli scambi della mattinata europea.
Ieri, il prezzo del greggio Brent è crollato di 77 centesimi, o dell’1,55% dopo i report deludenti sul settore manifatturiero che hanno scatenato i timori per la domanda futura dalla Cina.
La nazione asiatica è il secondo consumatore mondiale di greggio dopo gli USA ed è stata il motore del rafforzamento della domanda.
Intanto, sul New York Mercantile Exchange, il greggio con consegna a dicembre sale di 25 centesimi, o dello 0,54%, a 46,39 dollari al barile. Ieri, il greggio Nymex è sceso di 45 centesimi o dello 0,97%.
I traders attendono la pubblicazione dei dati settimanali sulle scorte statunitensi ed i prodotti raffinati per valutare la forza della domanda da parte del principale consumatore mondiale di greggio.
L’American Petroleum Institute pubblicherà il report sulle scorte nel corso della giornata, mentre il report governativo di domani dovrebbe mostrare che le scorte di greggio sono aumentate di 2,7 milioni di barili nella settimana terminata il 30 ottobre.
Secondo l’agenzia di ricerche di settore Baker Hughes (N:BHI), il numero degli impianti di trivellazione negli Stati Uniti è sceso di 16 unità la scorsa settimana a 578, il nono calo settimanale consecutivo ed il minimo dal giugno del 2010.
Nelle nove settimane precedenti, gli impianti USA sono diminuiti di 97 unità. La riduzione del numero degli impianti di trivellazione USA è rialzista per il greggio in quanto fa presagire un calo della produzione in futuro.
Tuttavia, la produzione di greggio statunitense si aggira intorno a 9,0 milioni di barili al giorno, restando vicino al massimo dall’inizio degli anni Settanta. Intanto, il totale delle scorte di greggio USA resta vicino ad un livello che non si registrava da almeno 80 anni in questo periodo dell’anno.
Negli ultimi mesi, il mercato del greggio è risultato volatile a causa dell’incertezza legata alla tempistica della riduzione dell’eccesso di greggio globale. Sebbene sia previsto un calo in Nord America, la produzione resta alta negli altri paesi come l’Arabia Saudita e la Russia.
Intanto, lo spread tra i contratti del greggio Brent e quelli WTI è di 2,56 dollari al barile, rispetto ai 2,65 dollari segnati alla chiusura di ieri.