Futures Pros - I futures del petrolio fermano il calo degli ultimi due giorni e salgono a un massimo giornaliero, tra l’aumento dei prezzi al consumo cinesi minore del previsto e le tensioni politiche in corso in Medio Oriente.
Il New York Mercantile Exchange, ha scambiato i futures del greggio con consegna a marzo a 85,14 dollari al barile durante gli scambi europei della mattinata, guadagnando lo 0,24%.
Precedentemente era stato toccato il prezzo di 85,38 dollari al barile.
L’ufficio di statistica cinese ha riferito che i prezzi al consumo sono saliti, rispetto all’anno precedente, del 4,9% il mese scorso, contro un un aumento del 4,6% nel mese di dicembre, deludendo le aspettative per un aumento del 5,4%.
Il dati su un’inflazione più debole hanno allentato le preoccupazioni circa una politica monetaria più aggressiva da parte di Pechino, che potrebbe rallentare la domanda di greggio.
La Cina è secondo consumatore di petrolio greggio e l'Agenzia internazionale per l'energia prevede che nel 2011 rappresenterà il 40% circa dell’aumento globale della domanda di petrolio.
Nel frattempo, sull’ICE Futures Exchange, i futures del Brent con consegna ad aprile sengano + 0,51%, scambiati a 103,66 dollari al barile, 18,52 dollari al di sopra della controparte statunitense.
Lunedì, i manifestanti sono scesi in piazza in Iran, Yemen e Bahrain, ispirati dalle rivolte anti-governative che hanno rovesciato i regimi in Tunisia e in Egitto nel corso dell'ultimo mese, rinnovando le preoccupazioni su un’eventuale interruzione delle forniture.
Il gas naturale con consegna marzo è sceso dell’1%, a 3,902 dollari per milione di unità termiche britanniche durante la mattinata degli scambi europei.
Il New York Mercantile Exchange, ha scambiato i futures del greggio con consegna a marzo a 85,14 dollari al barile durante gli scambi europei della mattinata, guadagnando lo 0,24%.
Precedentemente era stato toccato il prezzo di 85,38 dollari al barile.
L’ufficio di statistica cinese ha riferito che i prezzi al consumo sono saliti, rispetto all’anno precedente, del 4,9% il mese scorso, contro un un aumento del 4,6% nel mese di dicembre, deludendo le aspettative per un aumento del 5,4%.
Il dati su un’inflazione più debole hanno allentato le preoccupazioni circa una politica monetaria più aggressiva da parte di Pechino, che potrebbe rallentare la domanda di greggio.
La Cina è secondo consumatore di petrolio greggio e l'Agenzia internazionale per l'energia prevede che nel 2011 rappresenterà il 40% circa dell’aumento globale della domanda di petrolio.
Nel frattempo, sull’ICE Futures Exchange, i futures del Brent con consegna ad aprile sengano + 0,51%, scambiati a 103,66 dollari al barile, 18,52 dollari al di sopra della controparte statunitense.
Lunedì, i manifestanti sono scesi in piazza in Iran, Yemen e Bahrain, ispirati dalle rivolte anti-governative che hanno rovesciato i regimi in Tunisia e in Egitto nel corso dell'ultimo mese, rinnovando le preoccupazioni su un’eventuale interruzione delle forniture.
Il gas naturale con consegna marzo è sceso dell’1%, a 3,902 dollari per milione di unità termiche britanniche durante la mattinata degli scambi europei.