LONDRA (Reuters) - I prezzi del petrolio calano, dato che si placano i timori per un potenziale impatto dell'uragano Rafael sulle infrastrutture di petrolio e gas nella costa Usa del Golfo, mentre gli investitori soppesano anche dei nuovi stimoli economici cinesi.
Intorno alle 12,40, i futures sul greggio Brent perdono 74 centesimi, o lo 0,98%, a 74,89 dollari al barile. Il West Texas Intermediate (Wti) cede 89 centesimi, o l'1,23%, a 71,47 dollari.
I benchmark hanno annullato i guadagni di ieri pari a quasi l'1%, anche se Brent e Wti sono ancora indirizzati a chiudere la settimana in rialzo del 2%, mentre gli investitori studiano anche i modi in cui le politiche del presidente eletto Usa Donald Trump potrebbero influenzare la domanda e l'offerta di petrolio.
L'uragano Rafael, che ha causato l'interruzione della produzione di greggio negli Stati Uniti per 391.214 barili al giorno, dovrebbe indebolirsi e allontanarsi lentamente dai giacimenti petroliferi della costa del Golfo nei prossimi giorni, secondo il National Hurricane Center statunitense.
Una pressione al ribasso sui prezzi arriva anche dai dati in Cina, che mostrano che le importazioni di greggio nel Paese, il primo importatore di petrolio al mondo, sono diminuite del 9% in ottobre - il sesto mese consecutivo in cui si registra una flessione su base annua.
La Cina ha dato il via a un nuovo ciclo di misure di sostegno fiscale, annunciando un pacchetto che alleggerisce le difficoltà di rimborso del debito per i governi locali.
"Non ci sono state ulteriori misure di stimolo rivolte alla domanda interna, da cui la delusione che pesa sui prezzi", ha detto a Reuters Giovanni Staunovo, analista di Ubs.
(Tradotto da Chiara Scarciglia, editing Sabina Suzzi)