LONDRA (Reuters) - I prezzi del petrolio si muovono in lieve ribasso, con i timori di un'estensione del conflitto in Medio Oriente dopo un attacco missilistico sulle alture del Golan, occupate da Israele, che frena le perdite dei prezzi registrate la scorsa settimana.
Intorno alle 12,30, i futures sul Brent cedono 11 centesimi, o lo 0,14%, a 81,02 dollari al barile. I futures sul greggio statunitense West Texas Intermediate (Wti) sono in ribasso di 17 centesimi, o dello 0,22%, a 76,99 dollari.
La scorsa settimana i contratti Brent e Wti hanno perso rispettivamente l'1,8% e il 3,7% a causa del calo della domanda in Cina e delle speranze di un accordo per il cessate il fuoco a Gaza.
Ieri il gabinetto di sicurezza israeliano ha autorizzato il governo del primo ministro Benjamin Netanyahu a decidere le "modalità e i tempi" di una risposta all'attacco che ha ucciso 12 adolescenti e bambini.
Israele ha giurato ritorsioni in Libano contro Hezbollah, gruppo sostenuto dall'Iran, che ha negato la responsabilità dell'attacco. Ieri i jet israeliani hanno colpito obiettivi nel sud del Libano.
Le tensioni si sono estese a diversi fronti e rischiano di sfociare in un più ampio conflitto regionale, scatenando i timori degli investitori per il potenziale impatto sulla produzione di greggio della più grande regione produttrice di petrolio al mondo.
Nel frattempo, i mercati tengono d'occhio il Venezuela, produttore di petrolio, dopo che l'autorità elettorale del Paese ha detto che il presidente Nicolas Maduro ha vinto un terzo mandato con il 51% dei voti, nonostante i numerosi exit poll indicassero una vittoria dell'opposizione.
(Tradotto da Chiara Scarciglia, editing Giancarlo Navach)