LONDRA (Reuters) - I prezzi del petrolio sono in rialzo a causa delle preoccupazioni per la scarsità delle scorte di carburante in vista dell'inverno, che hanno compensato i timori degli investitori per il calo della domanda in Cina, il maggiore importatore di greggio al mondo.
Intorno alle 13,12 il Brent guadagna 1,4 dollari, o l'1,49%, a 95,40 dollari al barile, mentre il Wti sale di 1,39 dollari, o l'1,58%, a 89,17 dollari al barile. Entrambi i contratti sono scesi di oltre 1 dollaro nel corso della seduta.
I timori per le scorte limitate continuano a sostenere i prezzi.
Negli Stati Uniti, la Strategic Petroleum Reserve (Spr) è scesa di 8,4 milioni di barili a 434,1 milioni di barili nella settimana conclusasi il 9 settembre, i minimi dall'ottobre 1984, secondo i dati pubblicati ieri dal Dipartimento dell'Energia.
Il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden a marzo ha stabilito un piano per rilasciare 1 milione di barili al giorno in sei mesi dalla Spr per far fronte ai prezzi elevati del carburante negli Stati Uniti, che hanno contribuito all'inflazione.
In compenso, a frenare i rialzi del petrolio sono le rinnovate preoccupazioni per la diminuzione della domanda globale di carburante, con la Cina, il secondo consumatore di petrolio al mondo, che continua a imporre restrizioni anti-Covid.
(Tradotto da Chiara Bontacchio, editing Claudia Cristoferi)