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Greggio, prezzi poco mossi, investitori valutano segnali di cessate il fuoco a Gaza

Pubblicato 27.02.2024, 11:51
© Reuters. Il sole tramonta dietro un martinetto di pompaggio del greggio su una piattaforma di trivellazione nel Bacino Permiano nella Contea di Loving, Texas, Stati Uniti, 24 novembre 2019. REUTERS/Angus Mordant
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LONDRA (Reuters) - I prezzi del petrolio scambiano poco mossi, mentre gli investitori valutano i segnali di un possibile cessate il fuoco a Gaza rispetto alla realtà effettiva in Medio Oriente.

Intorno alle ore 11,20 italiane, i futures sul Brent guadagnano 13 centesimi, o lo 0,16%, a 82,66 dollari il barile, mentre i futures sul West Texas Intermediate (WTI) scambiano in rialzo di 15 centesimi, o lo 0,19%, a 77,73 dollari il barile.

Gli attacchi degli Houthi allineati all'Iran a sostegno dei palestinesi di Gaza, dove Israele sta conducendo una guerra contro Hamas, hanno fatto aumentare i costi di trasporto e i tempi di spedizione; ieri, il Comando centrale degli Stati Uniti ha detto che il 24 febbraio gli Houthi hanno lanciato senza successo un missile nel Golfo di Aden contro la petroliera Torm Thor, battente bandiera statunitense.

Tuttavia, in un segnale di attenuazione del conflitto, il presidente statunitense Biden ha detto che Israele ha accettato di interrompere le attività militari a Gaza per il mese sacro musulmano del Ramadan, mentre Hamas ha studiato una bozza di proposta di tregua che include una pausa nei combattimenti e uno scambio di prigionieri e ostaggi.

I prezzi del petrolio guadagnano terreno anche grazie alle indicazioni di un miglioramento della domanda in Cina, il primo consumatore di greggio al mondo.

© Reuters. Il sole tramonta dietro un martinetto di pompaggio del greggio su una piattaforma di trivellazione nel Bacino Permiano nella Contea di Loving, Texas, Stati Uniti, 24 novembre 2019. REUTERS/Angus Mordant

Le autorità russe hanno annunciato un divieto di esportazione di benzina per sei mesi a partire dall'1 marzo, per compensare l'aumento della domanda e consentire la manutenzione delle raffinerie.

Occhi puntati sul gruppo di produttori Opec+, che deciderà a marzo se estendere i tagli volontari alla produzione per sostenere i prezzi.

(Tradotto da Enrico Sciacovelli, editing Gianluca Semeraro)

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