LONDRA (Reuters) - I prezzi del petrolio rimangono stabili ma si avviano verso una perdita su base settimanale per timori di una contrazione della domanda motivata da fattori macroeconomici negativi, aggravati da un'altra parziale revoca del divieto di esportazione di carburante annunciata oggi dalla Russia.
Intorno alle 10,50 italiane, i futures sul Brent salgono di 37 centesimi, o dello 0,43%, a 84,42 dollari, mentre il greggio statunitense West Texas Intermediate (Wti) sale di 43 centesimi, o dello 0,50%, a 82,73 dollari.
I futures del Brent e del Wti registrano una flessione di rispettivamente circa il 12% e il 9% sulla scorsa settimana, soprattutto a causa dei timori che un aumento dei tassi di interesse a lungo termine possa rallentare la crescita globale e frenare la domanda di carburante.
"I prezzi del petrolio si stanno stabilizzando dopo una settimana brutale che ha visto timori per la crescita globale innescati da un'implacabile selloff del mercato obbligazionario", ha detto Edward Moya, analista di Oanda.
"La peggiore settimana per il greggio da marzo sta iniziando ad attirare i compratori, dato che il mercato petrolifero rimarrà sotto pressione nel breve termine", ha detto Moya.
Occhi puntati sul rapporto mensile sul mercato del lavoro statunitense, un indicatore della salute dell'economia, in programma oggi.
Isabel Schnabel, membro del consiglio direttivo della Banca centrale europea (Bce), ha detto in un'intervista rilasciata al quotidiano croato Jutarnji list che la Bce non esclude ulteriori rialzi dei tassi di interesse se l'inflazione dovesse continuare a salire.
(Tradotto da Alessandro Parodi, editing Claudia Cristoferi)