LONDRA (Reuters) - I prezzi del petrolio sono sostanzialmente stabili dopo le forti perdite della vigilia, con le prospettive incerte sulla domanda che bilanciano il sostegno derivante dalla decisione di un gruppo di lavoro dell'Opec+ di proseguire i tagli alla produzione di greggio per mantenere le forniture sotto controllo.
Intorno alle 11 italiane i futures sul Brent scendono di 60 centesimi a 85,19 dollari al barile e il greggio statunitense West Texas Intermediate (Wti) cede 65 centesimi a 83,56 dollari.
Il petrolio è sceso di oltre 5 dollari ieri, con le prospettive macroeconomiche in peggioramento e la distruzione della domanda di carburante sotto i riflettori dopo la riunione di un panel Opec+.
La tavola ministeriale dell'Opec+ non ha apportato modifiche alla politica di produzione petrolifera del gruppo e l'Arabia Saudita ha detto che continuerà a tagliare volontariamente 1 milione di barili al giorno (bpd) fino alla fine del 2023, mentre la Russia manterrà un limite volontario alle esportazioni di 300.000 bpd fino alla fine di dicembre.
"Continuiamo a vedere il mercato in deficit per tutto il quarto trimestre e i prezzi più bassi riducono la probabilità che l'Opec allenti i vincoli di fornitura", commentano gli analisti della National Australia Bank in una nota.
Gli ultimi dati mostrano inoltre un forte calo della domanda statunitense di benzina. La fornitura di benzine per motori, un indicatore della domanda, è scesa la scorsa settimana a circa 8 milioni di bpd, il minimo dall'inizio dell'anno, secondo quanto comunicato ieri dalla Energy Information Administration (Eia).
(Tradotto da Alessandro Parodi, editing Sabina Suzzi)