LONDRA (Reuters) - I prezzi del petrolio sono stabili, con gli investitori che tengono conto da una parte dei timori sulla salute dell'economia cinese e dall'altra dei tagli all'offerta di Arabia Saudita e Russia.
Intorno alle 11,00, i futures sul Brent sono in calo di 6 centesimi a 89,86 dollari al barile, mentre i futures sul greggio West Texas Intermediate (Wti) statunitense cedono 18 centesimi a 86,69 dollari.
Entrambi i benchmark petroliferi hanno toccato i massimi di 10 mesi all'inizio della settimana dopo che Riyadh e Mosca hanno esteso i tagli volontari all'offerta di 1,3 milioni di barili al giorno (bpd) fino alla fine dell'anno.
Tuttavia, i timori per la Cina - considerata cruciale per sostenere la domanda di petrolio nel resto dell'anno - hanno pesato sui mercati a causa della lenta ripresa post-pandemia del Paese, mentre le promesse di stimolo hanno deluso le aspettative.
I dati di ieri hanno mostrato che le esportazioni e le importazioni complessive della seconda economia mondiale sono diminuite ad agosto, a causa del calo della domanda estera e della debolezza della spesa per i consumi, che hanno penalizzato le attività delle imprese.
Anche in periodi di scarsa attività economica, la Cina tende a rafforzare la propria capacità di stoccaggio, soprattutto con la disponibilità di greggio russo a basso costo.
(Tradotto da Chiara Scarciglia, editing Sabina Suzzi)