(Reuters) - I prezzi del greggio scambiano poco mossi vicino ai minimi di un mese, dopo essere scivolati nelle due sedute precedenti, mentre i mercati valutano il potenziale cessate il fuoco tra Israele e Hezbollah e l'aumento delle forniture di greggio dell'Opec+ rispetto a un possibile calo delle scorte di carburante negli Stati Uniti e alle preoccupazioni sulla domanda.
Intorno alle ore 11,30 italiane, i futures sul greggio Brent guadagnano 67 centesimi, o lo 0,9%, a 71,79 dollari il barile. I futures sul greggio West Texas Intermediate degli Stati Uniti scambia in rialzo di 71 centesimi, o dell'1,1%, a 67,92 dollari il barile.
Ieri i prezzi sono scesi per la seconda seduta consecutiva dopo che un reporter di Axios ha scritto su X che il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu avrebbe tenuto un incontro con diversi ministri, i capi delle forze armate e dell'intelligence per discutere di una soluzione diplomatica alla guerra in Libano.
La spinta per un cessate il fuoco in Libano arriva pochi giorni prima delle elezioni presidenziali statunitensi e in parallelo con un'analoga spinta diplomatica su Gaza.
L'Opec+ dovrebbe aumentare la produzione di 180.000 barili al giorno a dicembre. Il gruppo ha tagliato la produzione di 5,86 milioni di barili al giorno, pari a circa il 5,7% della domanda globale di petrolio.
Le scorte di greggio e di carburante degli Stati Uniti sono diminuite la scorsa settimana, in base a quanto riferito da fonti di mercato, citando i dati dell'American Petroleum Institute.
Le scorte di greggio sono diminuite di 573.000 barili nella settimana conclusasi il 25 ottobre, secondo le fonti. In precedenza, nove analisti interpellati da Reuters avevano previsto un aumento delle scorte di greggio di 2,2 milioni di barili.
I dati ufficiali del governo statunitense saranno resi noti oggi alle ore 16,30.
(Tradotto da Enrico Sciacovelli, editing Stefano Bernabei)