LONDRA (Reuters) - I prezzi del greggio si apprestano a registrare un guadagno settimanale di circa il 2%, ma sono poco mossi nel corso della seduta, mentre gli operatori restano nervosi per le tensioni in Medio Oriente in vista di una ripresa dei colloqui per il cessate il fuoco a Gaza nei prossimi giorni.
Intorno alle ore 12,35 italiane, i futures sul Brent guadagnano 55 centesimi, o lo 0,74%, a 74,93 dollari il barile, mentre il West Texas Intermediate statunitense scambia in rialzo di 54 centesimi, o dello 0,77%, a 70,73 dollari il barile.
Entrambi i benchmark hanno oscillato questa settimana, guadagnando terreno lunedì e martedì per poi scendere mercoledì e ieri, in gran parte a causa delle tensioni in Medio Oriente.
Gli investitori continuano ad attendere la risposta di Israele all'attacco missilistico dell'Iran dell'1 ottobre, che potrebbe comportare attacchi alle infrastrutture petrolifere di Teheran.
Gli investitori sono anche alla ricerca di maggiore chiarezza sulle politiche di stimolo della Cina, anche se gli analisti non si aspettano che tali misure forniscano una spinta importante alla domanda di petrolio.
Ieri Goldman Sachs (NYSE:GS) ha lasciato invariate le proprie previsioni sul prezzo del petrolio per il Brent nel 2025, comprese tra i 70 e gli 85 dollari, stimando che l'impatto di qualsiasi stimolo cinese sarà modesto rispetto a fattori più importanti come l'offerta di petrolio dal Medio Oriente.
(Tradotto da Enrico Sciacovelli, editing Claudia Cristoferi)