Investing.com - I futures del petrolio sono in calo questo giovedì, con i mercati che attendono gli sviluppi nella zona euro, nei timori per la gestione della crisi in Spagna e Grecia.
I timori sulla crescita mondiale e le notizie di un incremento della produzione in Arabia Saudita hanno pesato sui prezzi degli energetici.
Sul New York Mercantile Exchange, i futures del greggio con consegna a novembre sono stati scambiati a 90,04 dollari al barile, in salita dello 0,01%.
Il contratto di novembre è stato scambiato nel range tra 90,55 dollari al barile, il massimo giornaliero ed il minimo della seduta di 89,89 dollari al barile. I prezzi sono scesi al minimo di 88,97 dollari al barile questo mercoledì, il minimo dal 3 agosto.
Ma il sentimento dei mercati è sotto pressione, con Madrid riluttante nel richiedere un salvataggio per avviare il nuovo del piano di acquisti BCE. Il rendimento dei titoli è salito oltre il 6% per la prima volta in tre settimane, nei timori che il paese incontri dei problemi a finanziarsi.
Nel corso della giornata, Madrid presenterà una bozza di bilancio per il prossimo anno, mentre sono attesi per venerdì i risultati dei test sulle banche.
Si sono verificati scontri tra forze dell’ordine e dimostranti sia ad Atene che a Madrid, con la rabbia esplosa per le nuove misure di austerità imposte alle economie più vulnerabili.
Il biglietto verde è andato sotto pressione in seguito alla notizia di un’immissione di liquidità a sorpresa della banca centrale cinese ed i prezzi del petriolio ne hanno tratto un supporto.
La Banca Popolare Cinese ha riportato di avere immesso 365 miliardi di yan (58 miliardi di sollari) nel sistema bancario, allentando i timori per la liquidità in attesa della fine del trimestre ed in vista delle festività della prossima settimana.
L’indice del dollaro, che replica la performance del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, è sceso dello 0,1% a 79,80.
Un dollaro più forte rende le materie prime espresse in dollari più costose per i titolari di altre valute, come yen e euro.
Sull’ICE Futures Exchange, i futures sul petrolio Brent con consegna a novembre sono saliti dello 0,15%, a 110,22 dollari al barile, con lo spread tra i contratti Brent e quelli del greggio a 20,18 dollari al barile.
I timori sulla crescita mondiale e le notizie di un incremento della produzione in Arabia Saudita hanno pesato sui prezzi degli energetici.
Sul New York Mercantile Exchange, i futures del greggio con consegna a novembre sono stati scambiati a 90,04 dollari al barile, in salita dello 0,01%.
Il contratto di novembre è stato scambiato nel range tra 90,55 dollari al barile, il massimo giornaliero ed il minimo della seduta di 89,89 dollari al barile. I prezzi sono scesi al minimo di 88,97 dollari al barile questo mercoledì, il minimo dal 3 agosto.
Ma il sentimento dei mercati è sotto pressione, con Madrid riluttante nel richiedere un salvataggio per avviare il nuovo del piano di acquisti BCE. Il rendimento dei titoli è salito oltre il 6% per la prima volta in tre settimane, nei timori che il paese incontri dei problemi a finanziarsi.
Nel corso della giornata, Madrid presenterà una bozza di bilancio per il prossimo anno, mentre sono attesi per venerdì i risultati dei test sulle banche.
Si sono verificati scontri tra forze dell’ordine e dimostranti sia ad Atene che a Madrid, con la rabbia esplosa per le nuove misure di austerità imposte alle economie più vulnerabili.
Il biglietto verde è andato sotto pressione in seguito alla notizia di un’immissione di liquidità a sorpresa della banca centrale cinese ed i prezzi del petriolio ne hanno tratto un supporto.
La Banca Popolare Cinese ha riportato di avere immesso 365 miliardi di yan (58 miliardi di sollari) nel sistema bancario, allentando i timori per la liquidità in attesa della fine del trimestre ed in vista delle festività della prossima settimana.
L’indice del dollaro, che replica la performance del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, è sceso dello 0,1% a 79,80.
Un dollaro più forte rende le materie prime espresse in dollari più costose per i titolari di altre valute, come yen e euro.
Sull’ICE Futures Exchange, i futures sul petrolio Brent con consegna a novembre sono saliti dello 0,15%, a 110,22 dollari al barile, con lo spread tra i contratti Brent e quelli del greggio a 20,18 dollari al barile.