Di Alessandro Albano
Investing.com - Dopo un 2022 in cui le materie prime sono state una delle poche note positive per gli investitori, la stessa narrativa potrebbe ripetersi nel corso del prossimo anno. Questo almeno secondo gli analisti di Goldman Sachs (NYSE:GS) che stimano per l'asset class rendimenti che potrebbero superare il 40%.
Gli investimenti in nuove capacità, la ripresa della crescita globale, la riapertura della Cina e il rallentamento dei rialzi dei tassi della Federal Reserve alimenteranno i guadagni, ha scritto il team di analisti tra cui era presente anche Jeffrey Currie in una nota datata il 14 dicembre.
Secondo la banca d'affari, le commodity dovrebbero registrare un rendimento del +43% nel 2023, misurato dall'indice S&P GSCI Commodity Total Return, notando che finora l'indicatore ha portato un rendimento del +42% nel 2021 e del +23% nel 2022.
"Sebbene gli investitori continuino a essere preoccupati per le prospettive di crescita per il 2023 - uno dei principali fattori che hanno determinato l'ultimo sell-off - il ciclo economico globale è tutt'altro che concluso", hanno dichiarato gli analisti.
"Lo stato di lungo periodo del mercato è prevedibile, in quanto le tendenze dell'offerta e della tecnologia sono molto più persistenti, con tutte le condizioni necessarie per un'altra impennata nel 2023", hanno aggiunto.
"Da un punto di vista fondamentale, l'assetto della maggior parte delle materie prime per il prossimo anno è più rialzista di quanto non lo sia stato in qualsiasi momento da quando abbiamo evidenziato per la prima volta il 'superciclo' nell'ottobre 2020", hanno fatto notare infine gli analisti di Goldman.