Investing.com - I prezzi del greggio hanno iniziato la settimana in calo, sulla scia dei ribassi della scorsa settimana innescati dalla richiesta del Presidente USA Donald Trump di aumentare la produzione per fare da contrappeso all’impatto delle sanzioni USA contro l’Iran.
I future del greggio West Texas Intermediate scambiati a New York scendono dello 0,3%, a 63,14 dollari al barile alle 08:13 AM ET (12:13 GMT), mentre i future del greggio Brent, il riferimento per il prezzo del greggio al di fuori degli Stati Uniti, scendono dello 0,2%, a 71,55dollari al barile.
I prezzi si sono staccati dai minimi di venerdì dopo che il Segretario Generale dell’OPEC Mohammed Barkindo ha smentito di aver parlato con il presidente. Il Presidente ha risposto di aver parlato con l’Arabia Saudita.
La Banca ANZ ha dichiarato lunedì che i prezzi del petrolio “sono scesi dopo che il Presidente Trump ha dichiarato di aver parlato con l’Arabia Saudita per limitare l’impatto del calo delle esportazioni iraniane, facendo aumentare i flussi altrove”.
Trump ha dichiarato venerdì alla stampa “I prezzi della benzina stanno scendendo. Ho chiamato l’OPEC e ho detto di abbassare i prezzi. Dovete fare scendere i prezzi”.
Sebbene lontano dal massimo di quasi sei mesi di 65 dollari al barile della scorsa settimana, il greggio West Texas Intermediate è salito del 39% su base annua. Il Brent di Londra mostra un aumento del 33% nonostante il calo dal picco della settimana scorsa di 75 dollari, un valore che non si toccava da ottobre.
La scorsa settimana i prezzi erano saliti dopo che il Presidente Trump aveva annunciato la conclusione di tutte le esenzioni per gli importatori di petrolio iraniano, che interessavano maggiormente i paesi asiatici.
I prezzi del petrolio sono saliti dall’inizio dell’anno per via dei tagli alla produzioni messi in atto da Russia e altri produttori che non fanno parte del cartello.
Intanto la Russia dichiarato di avere una capacità produttiva extra per soddisfare Pechino dopo il blocco delle importazioni iraniane.
Edward Moya, analista senior di OANDA, ha dichiarato che la Russia “sembra avere tutte le ragioni per riportare i livelli di produzione e la cosa potrebbe iniziare quando non vedremo più OPEC+ non OPEC accordarsi per estendere i tagli alla produzione, per coprire il calo della produzione dall’Iran”.
Intanto, i future della benzina sono in calo dello 0,37% a 2,0388 dollari al gallone, mentre il petrolio da riscaldamento è salito dello 0,11% a 2,0551 dollari al gallone.