Investing.com - Il prezzo del greggio sale questo venerdì, le imminenti sanzioni USA contro l’Iran pesano sulle prospettive sulle scorte del mercato e i trader attendono i dati settimanali sul numero degli impianti di trivellazione statunitensi.
I future del greggio West Texas con consegna a novembre salgono dello 0,42% a 74,64 dollari al barile alle 4:19 ET (8:19 GMT). Intanto, i future del Brent, il riferimento per il prezzo del greggio al di fuori degli Stati Uniti, vanno su dello 0,09% al massimo di quattro anni di 84,66 dollari al barile.
Negli ultimi mesi i prezzi del greggio hanno visto un’impennata nei timori per la riduzione delle scorte dovuta alle sanzioni statunitensi contro Tehran, che entreranno in vigore il 4 novembre ma che hanno già causato un calo delle esportazioni iraniane.
L’Iran - quarto principale produttore petrolifero al mondo e terzo esportatore dell’Organizzazione dei Paesi Esportatori di petrolio (OPEC) - ha prodotto la cifra massima di 2,7 milioni di barili al giorno a maggio. Al paese potrebbe essere impedito di esportare fino a 1,5 milioni di barili al giorno di greggio in base alle sanzioni.
Gli analisti del settore energetico temono che l’OPEC e gli altri principali produttori non-OPEC come la Russia abbiano una capacità di scorte insufficiente per aumentare la produzione e compensare il calo delle scorte e c’è chi pensa che sarà possibile vedere il Brent a 100 dollari al barile entro fine anno o a inizio 2019.
I trader attendono i dati settimanali USA di Baker Hughes sul numero degli impianti di trivellazione attivi, un importante indicatore della domanda dei prodotti petroliferi. Le scorte statunitensi sono schizzate la settimana scorsa, salendo a quasi 8 milioni, l’aumento settimanale maggiore dal marzo 2017.
Intanto, i future della benzina RBOB scendono dello 0,14%, a 2,1055 dollari al gallone, mentre il combustibile da riscaldamento sale dello 0,19% a 2,4044 dollari al gallone. I future del gas naturale rimbalzano dell’1,36% a 3,208 dollari per milione di BTU.