Investing.com - I futures del greggio crollano questo martedì, dopo che l’Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio ha dichiarato di aver estratto greggio al massimo degli ultimi tre anni il mese scorso, alimentando i timori per l’eccesso delle scorte globali.
Sull’ICE Futures Exchange di Londra, il greggio Brent con consegna ad ottobre crolla di 86 centesimi, o dell’1,69%, a 50,16 dollari al barile negli scambi odierni.
Ieri, il prezzo del greggio Brent scambiato sulla borsa di Londra è crollato a 48,24 dollari, il minimo dal marzo del 2009, prima di salire a 51,02 dollari, con un’impennata di 1,78 dollari, o del 3,61%.
Nel report mensile di luglio rilasciato quest’oggi, l’OPEC ha reso noto che il cartello ha prodotto la quantità maggiore di greggio in oltre tre anni, per via dell’aumento della produzione iraniana.
Il gruppo di 12 membri ha aumentato la produzione di 100.700 barili al giorno a luglio a 31,5 milioni, il massimo dal maggio del 2012.
L’aumento della produzione è avvenuto nonostante l’eccesso delle scorte globali che negli ultimi mesi ha fatto crollare il prezzo.
La produzione globale di greggio supera ancora la domanda a causa della forte crescita nella produzione del petrolio di scisto negli Stati Uniti e della decisione presa lo scorso anno dall’OPEC di non ridurre la produzione.
Intanto, il greggio con consegna a settembre sul New York Mercantile Exchange ha registrato un crollo di 1,15 dollari, o del 2,55%, a 43,81 dollari al barile.
Ieri, il greggio Nymex è sceso al minimo intraday di 43,35 dollari, un livello che non si registrava dal marzo del 2009, prima di schizzare a 44,96 dollari, con un’impennata di 1,09 dollari, o del 2,48%.
L’attenzione dei traders è rivolta alla pubblicazione dei dati settimanali sulle scorte statunitensi ed i prodotti raffinati per valutare la forza della domanda da parte del principale consumatore mondiale di greggio.
L’American Petroleum Institute pubblicherà il report sulle scorte nel corso della giornata, mentre il report governativo di domani dovrebbe mostrare che le scorte di greggio sono scese di 1,6 milioni di barili nella settimana terminata il 7 agosto.
Negli ultimi mesi i futures del greggio scambiati sulla borsa di New York sono andati sotto forte pressione alla vendita per via dei timori legati all’aumento della produzione statunitense di greggio.
Secondo l’agenzia di ricerche di settore Baker Hughes (NYSE:BHI), il numero degli impianti di trivellazione negli Stati Uniti è aumentato di sei unità la scorsa settimana, a 670, il terzo aumento settimanale consecutivo.
Attualmente sono operativi il 60% in meno di pozzi dal picco di ottobre di 1.609, tuttavia, il calo degli impianti si è sensibilmente ridotto nelle ultime settimane, alimentato i timori per un’impennata della produzione di petrolio di scisto USA nei prossimi mesi.
Intanto, lo spread tra i contratti del greggio Brent e quelli WTI è di 6,35 dollari al barile, rispetto ai 6,06 dollari segnati alla chiusura di ieri.