Investing.com - I futures del greggio recuperano dopo le perdite registrate questo martedì, mentre si attendono i dati settimanali statunitense sulle scorte di greggio e prodotti raffinati nel corso della seduta.
Sul New York Mercantile Exchange, il greggio con consegna ad agosto sale di 15 centesimi, o dello 0,25%, a 52,35 dollari al barile nella mattinata degli scambi USA, dopo aver toccato il minimo della seduta di 50,90 dollari.
I traders attendono la pubblicazione dei dati settimanali sulle scorte statunitensi ed i prodotti raffinati per valutare la forza della domanda da parte del principale consumatore mondiale di greggio.
L’American Petroleum Institute pubblicherà il report sulle scorte nel corso della giornata, mentre il report governativo che sarà rilasciato domani dovrebbe mostrare che le scorte di greggio sono scese di 2,1 milioni di barili nella settimana terminata il 10 luglio.
I futures del greggio scambiati sulla borsa di New York sono andati sotto forte pressione nelle ultime settimane per i timori legati all’aumento della produzione di greggio negli Stati Uniti.
L’agenzia di ricerche Baker Hughes (NYSE:BHI) ha dichiarato venerdì che il numero degli impianti di trivellazione negli Stati Uniti è salito di 5 unità a 645, segnando il secondo aumento settimanale consecutivo dopo ventinove settimanale in calo.
Sull’ICE Futures Exchange di Londra, il greggio Brent con consegna a settembre ha toccato il minimo intraday di 56,76 dollari al barile, il minimo dall’8 luglio, per poi recuperare ed attestarsi a 57,96, in calo di 20 centesimi o dello 0,34%.
Lo spread tra i contratti Brent e quelli WTI è di 5,61 dollari al barile, contro i 5,95 dollari segnati alla chiusura di ieri.
I prezzi sono scesi di oltre il 2% quest’oggi, dopo che l’Iran e sei potenze mondiali hanno raggiunto l’attesissimo accordo che prevede la cancellazione delle sanzioni imposte a Tehran in cambio di tagli al programma nucleare del paese.
L’accordo è considerato ribassista per il greggio, poiché l’Iran sarebbe già pronto ad esportare 30 milioni di barili di greggio.
L’arrivo del greggio iraniano contribuirebbe a far scendere il prezzo del greggio su un mercato già saturo.
La produzione globale di greggio supera ancora la domanda tra l’impennata della produzione del petrolio di scisto USA e la decisione dello scorso anno dell’Organizzazione dei Paesi Esportatori di petrolio di non ridurre la produzione.