Investing.com - Il prezzo del greggio continua a scendere questo mercoledì, sulla scia del ribasso della seduta precedente, tra le speculazioni che i dati settimanali sulle scorte previsti nel corso della giornata possano mostrare un forte aumento delle scorte di greggio USA.
La U.S. Energy Information Administration rilascerà il report settimanale ufficiale sulle scorte relativo alla settimana terminata il 10 novembre oggi alle 10:30 ET (15:30 GMT).
Alla chiusura dei mercati ieri, l’American Petroleum Institute ha dichiarato che le scorte di greggio statunitensi sono salite di 6,5 milioni di barili la scorsa settimana. Gli analisti avevano previsto un calo di 2,2 milioni di barili.
Dal report API è emerso inoltre un aumento di 2,3 milioni di barili delle scorte di benzina, mentre le scorte di prodotti raffinati sono scese di 2,5 milioni di barili.
Ci sono spesso grosse differenze tra le stime API ed i dati ufficiali dell’EIA.
I future del greggio West Texas Intermediate (WTI) crollano di 56 centesimi, o dell’1%, a 55,14 dollari al barile alle 3:30 ET (08:30 GMT). Il prezzo ha toccato il minimo dal 3 novembre di 54,81 dollari nella scorsa seduta.
Intanto, i future del greggio Brent, il riferimento per il prezzo del greggio al di fuori degli Stati Uniti, crollano di 58 centesimi, o dell’1%, a 61,63 dollari al barile. Anche il riferimento globale ha segnato il minimo dal 3 novembre di 61,21 dollari ieri.
Il prezzo del greggio è crollato di quasi il 2% ieri quando l’Agenzia Internazionale per l’Energia ha tagliato le previsioni sulla domanda di greggio globale ed ha previsto un aumento della produzione di petrolio da scisto USA, alimentando i dubbi sulle voci degli ultimi mesi circa un inasprimento del mercato energetico.
Il crollo del prezzo di questa settimana significa che i future del greggio sono crollati di quasi il 5% dopo aver toccato il massimo di 28 mesi la scorsa settimana, mettendo fine alla straordinaria impennata del 40% registrata tra giugno e i primi di novembre.
Nonostante la cautela, il prezzo del greggio dovrebbe restare supportato nell’ottimismo che i produttori decidano di prorogare i tagli alla produzione in occasione del vertice di fine mese.
Continuano le discussioni in vista del vertice del 30 novembre, a cui parteciperanno i ministri del petrolio dell’OPEC e anche dei paesi non-OPEC.
Intanto, i future della benzina sono stabili a 1,740 dollari al gallone, mentre il combustibile da riscaldamento scende di 1,3 centesimi, o dello 0,7%, a 1,893 dollari al gallone.
I future del gas naturale scendono di altri 1,7 centesimi, o dello 0,6%, a 3,085 dollari per milione di BTU. Il prezzo è crollato di quasi il 4% finora questa settimana tra le previsioni di una minore domanda per il riscaldamento fino a fine mese.